venerdì 30 agosto 2013

NOI NON VOGLIAMO FARE LA GUERRA

Tacere adesso significa acconsentire a ciò che verrà
Gli Stati Uniti hanno deciso di attaccare la Siria, ancora una volta con un pretesto risibile, screditato dalle precedenti bugie. Che il presunto uso di armi chimiche da parte dell’esercito regolare siriano sia appunto presunto e non dimostrato, lo scrivono perfino numerosi giornali europei che pure appaiono disposti a chiudere entrambi gli occhi di fronte all’aggressione.
Prove nemmeno una. In un paese che da due anni è sottoposto ad attacchi dall’esterno, nel quale agiscono tutti i servizi segreti occidentali, in condizione di importare qualsiasi arma sul territorio siriano, accusare Assad di avere usato armi chimiche è l’equivalente della favola dove il lupo (a monte) accusa l’agnello (a valle) d’intorbidargli l’acqua.
Solo sepolcri imbiancati a prova di ogni vergogna possono accettare questa favola senza inorridire.
Si procederà, ancora una volta, senza nemmeno l’avallo delle Nazioni Unite. Evitando, in tal modo, il veto di Cina e Russia.

Si procederà, ancora una volta, senza nemmeno preoccuparsi di trascinare tutta la NATO. Neanche questo viene ritenuto ormai necessario. Liberando così alleati timorosi, o recalcitranti (ma che non si vedono) dall’obbligo di accettare il diktat di Obama.
Il quale – non si dimentichi che è stato insignito del premio Nobel per la pace – non deve più dimostrare nulla. Anche qui solo gl’ingenui, comunque inescusabili, possono continuare a descrivere Obama  come uno strenuo difensore dei diritti civili e della pace.
Israele è tra gl’ispiratori principali di questa guerra. Non è osservatore di eventi ma partecipante all’aggressione.
La linea attuale dei servi dell’impero – in Italia e in Europa – sarà quella di presentare l’aggressione come un “severo monito”. Il cui scopo sarebbe quello di creare le condizioni per un futuro negoziato. Per poi interrompersi. Si spara sul nemico per annientarlo, non per negoziare. Infatti il negoziato di Ginevra, che doveva cominciare, è stato cancellato.
Inutile chiedere al governo italiano di esprimere un netto dissenso e non qualche balbettio. Non lo possono fare, perché sono ricattabili, e non lo faranno.
Noi ci rivolgiamo al popolo italiano, che sappiamo non volere la guerra, perché faccia sentire la sua voce in tutte le forme che gli saranno possibili.
Noi vogliamo che l’Italia esca dalla NATO.
Noi non vogliamo essere alleati di coloro che organizzano la guerra.
Noi non vogliamo le loro basi sul nostro territorio.
Infine una nota per il futuro. L’esito di questa nuova guerra dei forti contro i deboli sarà di certo l’avvitamento verso nuove escalations. Lo scopo dell’aggressione è destabilizzare l’intero Medio Oriente e trascinare in guerra l’Europa. La sorte del Libano è in pericolo. Le armi che nei prossimi giorni colpiranno Damasco sono già pronte per colpire Teheran. Dunque un altro avvertimento s’impone, per coloro che non capiscono, o fingono di non capire: tacere adesso significa acconsentire a ciò che verrà.

domenica 18 agosto 2013

Raccogliere le sementi: molto più che agricoltura

   Raccogliere le sementi, imparare a farlo e metterlo in pratica sin dal proprio orto, oggi, non è solo una questione di buona agricoltura ma è diventato un vero e proprio atto rivoluzionario. La Monsanto, ovvero la maggiore corporazione che governa la quasi totalità del settore alimentare nel mondo, ha brevettato quasi ogni tipologia di seme. Sembra incredibile ma non c'è niente di più vero: una multinazionale possiede letteralmente i semi della terra, delle colture che ci servono per nutrirci. Questi significa che in molti casi è diventato illegale per un contadino conservare i semi per piantarli l'anno dopo invece di comprarli. Inoltre questa diabolica azienda ha creato dei semi suicidi, ovvero capaci di far crescere la pianta per un solo raccolto e generare a sua volta semi sterili. Chi usa i semi della Monsanto non potrà raccogliere le sementi prodotte dal raccolto perché esse saranno inutilizzabili, sterili. 
   
Tutto questo non solo è osceno ma è davvero il preludio di un dominio senza precedenti di una corporazione sulla vita degli esseri umani dell'intero mondo. Noi, però, sappiamo bene che le sementi non appartengono a nessuno, e non c'è legge sui brevetti che tenga! le piante, gli ortaggi e quanto di ciò che la terra produce non appartiene a nessun uomo e a nessuna azienda; al contrario siamo noi, esseri umani, che apparteniamo a queste sementi in quanto esse ci danno il cibo e quanto ci serve per vivere.
   Disobbediremo e conserveremo le sementi: questo è l'atteggiamento giusto da tenere; quel comportamento che usò Gandhi per bloccare la tassa sul sale che l'Inghilterra imponeva all'India per pagare le sue spese militari: disobbedienza civile!
   Intanto, però, cominciamo a riprendere il contatto con la terra, con la nostra fonte di vita...
Un piccolo aiuto può venire da questo semplice articolo che insegna a conservare le sementi dell'orto per rinnovarlo ogni anno senza mai dover ricomprare i semi. 

fonte: http://www.lavorincasa.it/articoli/in/giardino/raccogliere-e-conservare-semi-di-ortaggi/
Come autoprodurre i semi anziché comprarli ogni anno? Il primo passo è l’osservazione dell’orto durante il periodo di crescita e produzione. Dovremo selezionare le piante migliori non solo guardando i frutti più belli, ma soprattutto quelle più forti e libere da malattie. Sono quindi preferibili semi che provengono da piante sopravvissute più di altre ad un periodo prolungato di cattivo tempo o ad attacchi di insetti.

Per raccogliere i semi bisogna che questi siano giunti a maturazione, ossia quando il fiore è secco o il frutto maturo. Quello sarà il periodo migliore per raccoglierlo perché solo in questa fase ci assicurerà la formazione dell’embrione e la presenza di sostanze a lui utili durante la germinazione.

Il momento della giornata più adatto per raccogliere i semi sono le dieci del mattino, quando la rugiada è evaporata. Ogni piantina va poi trattata in modo diverso. Vediamo allora alcuni esempi degli ortaggi più comunemente coltivati.



Conservare i semi di lattuga


lattugaI semi che derivano dai fiori della lattugasono autoimpollinati. La parte femminile della pianta è così vicina a quella maschile che con un leggero soffio d’aria il polline cade sullo stigma ricettivo. Dunque questi semi produrranno piante identiche a quelle da cui derivano.

Nel caso della lattuga è molto importante assicurarci che la pianta a nostra disposizionenon sia un ibrido, perché in tal caso si corre il rischio elevato di non raggiungere l’obiettivo. Infatti è possibile che il seme raccolto non germogli, oppure che germogliando non produca semi o non riproduca esattamente la medesima qualità della pianta originaria.

Quando le piante fioriscono dobbiamo innanzitutto scegliere quelle che presentano una lunga fase di produzione fogliare e che sono lente nell’andare a seme. Una volta individuate, dobbiamo seguirne man mano la crescita e raccogliere gli steli progressivamente durante la maturazione perché i semi tendono a cadere a terra. Questi vanno poi messi ad asciugare e quando sono secchi vanno scossi per fare uscire i semi, che andranno messi al sole per un paio di giorni, coprendoli però durante le notti umide per impedire la formazione di muffe.

I semi vanno infine riposti in un barattolo di vetro e tenuti al buio in un luogo fresco e asciutto.



Conservare i semi di pomodoro


pomodoriÈ preferibile scegliere i semi dalle piante chefruttificano precocemente e che presentano una buona densità fogliare. I frutti da cui estrarremo i semi vanno raccolti maturi e nella fase in cui stanno diventando molli.

Una volta scelti i pomodori da cui prelevare i semi, tagliamoli a metà e spremiamoli in un barattolo a cui aggiungeremo dell’acqua, coprendo la polpa e i semi. Poniamo il barattolo all’esterno e attendiamo qualche giorno in modo che si formi della muffa in superficie. A questo punto apriamo il barattolo, rimuoviamo la muffa e recuperiamo solo i semi che si sono depositati sul fondo.

Passiamoli al colino al fine di eliminare eventuali residui gelatinosi e poi disponiamoli in un piatto, attendendo che si asciughino. Quest’ultimo processo durerà qualche giorno, dopodiché potremo riporre i semi in buste che conserveremo in ambiente fresco e asciutto.



Conservare i semi di melanzana


melanzanaCome i pomodori, anche le melanzane vanno raccolte mature e un po’ molli, quando ormai stanno perdendo lucentezza. Per comprendere se i semi sono maturi basta guardare il colore: devono diventaremarroni.

Tagliamo dunque la melanzana a fette e passiamola nello schiacciapatate per mettere in vista i semi e separarli dal resto della polpa. Mettiamo poi tutto in una ciotola piena d’acqua e aspettiamo che i semi si depositino sul fondo.

Eliminiamo la polpa che sarà rimasta a galla e poi filtriamo l’acqua restante per isolare i semi. Questi vanno poi tenuti in ammollo in acqua tiepida per una notte intera in modo da eliminare la pellicola che li avvolge. Infine lasciamoli asciugare in un luogo fresco e asciutto, mettiamoli in unabusta non trasparente e conserviamoli in frigorifero fino a quando arriverà il periodo della semina.



Conservare i semi di zucchina


zucchinaLe zucchine vanno fatte maturare molto oltre la fase di raccolta per l’uso da tavola, fino a raggiungere la dimensione massimale, e poi vanno lasciate sulla pianta per altre tre settimane per consentire ai semi di maturare. Durante quest’ultimo periodo la produzione di ortaggi per la tavola sarà rallentata perché la pianta sarà impegnata maggiormente nella produzione di semi.

Dopo aver raccolto la zucchina, tagliamola a metà, rimuoviamo i semi con le mani o con un cucchiaino e laviamoli con acqua fresca. Lasciamoli poi asciugare (non è necessario metterli al sole) e poi riponiamoli in una busta non trasparente.