La Rosa Nera è uno spazio che nasce da una mia profonda necessità: resistere al fascismo contemporaneo. Una necessità che si fa urgenza quanto la sofferenza per ciò che vedo e sento diventa talmente annichilente che mi pare di non poter più fare niente se non rassegnarmi. E' uno strumento che serve prima di tutto a me: mi ricorda la distinzione tra ciò che è reale e ciò che non lo è; mi da modo di fissare un'idea e non mi permette di scordarla; mi allontana dalla massificazione del pensiero unico e mi rassicura tenendo salde le mie idee e le descrizioni reali di quanto vedo quotidianamente con i miei occhi. Viviamo, infatti, in un tempo di non-luoghi e di non-pensieri dove tutto è falso e i primi sostenitori di questa falsità siamo noi stessi oppressi che, non capendo di esserlo, diventiamo la linfa della sopravvivenza del sistema corrotto che ci governa e che ci limita, che ci rinchiude e ci ridicolizza, che ci rende poveri e affamati e ci toglie la dignità.
L'unico modo per spezzare queste catene è quello di imparare a vedere e non solo a guardare; quello di imparare a sentire e non solo udire; quello di riuscire ad agire liberamente e non solo apparentemente. Per fare ciò occorre resistere con tutte le proprie forze al lavaggio del cervello costante a cui siamo sottoposti e al bombardamento psicologico giornaliero che infonde terrore tra gli uomini e insinua il sospetto e la diffidenza sino a realizzare l'inerzia di cui i governi necessitano per fare il loro sporco lavoro. Non serve lottare se non diveniamo prima liberi totalmente da ogni condizionamento; è inutile manifestare se questo non parte dalla profonda consapevolezza di ciò che va distrutto e ciò che si potrebbe costruire. Dobbiamo bensì prima imparare a cospirare, nascosti nell'ombra protettrice delle cantine dove né occhi né orecchi del potere possano udire e allargare questa smania cospiratrice a macchia d'olio passando per cunicoli oscuri raggiungendo le giuste grotte e i perfetti nascondigli degli uomini e delle donne che a noi si uniscono come compagni.
Solo dopo potremo fare la rivoluzione.
V.P.
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