sabato 25 ottobre 2014

Dall’economia all’eutéleia. Scintille di decrescita e d’anarchia


San Benedetto del Tronto | Il libro è disponibile in tutte le librerie italiane e anche online (www.editoririuniti.it).
di Sabrina Cava

L'autore A. Petrosa
In questi giorni mi è stata consigliata la lettura di questo libro che ho trovato subito estremamente interessante, al punto di desiderare di poterne parlare a San Benedetto con l’autore stesso. Chissà che non si possa fare.
 A dare alle stampe questo saggio dal titoloD’all’economia all’eutélia. Scintille di decrescita e d’anarchia ed edito dalle Edizioni per la decrescita felice,  è Alessandro Pertosa, un giovane filosofo decrescista e libertario. 
Maurizio Pallante, il principale teorico della decrescita felice in Italia, ha definito il libro diAlessandro Pertosa «un manifesto rivoluzionario, utopico e non violento che guarda all’eutéleia come a un nuovo modo di concepire le relazioni umane, sociali, politiche e comunitarie. Relazioni orizzontali e libertarie che legano gli uni agli altri in un abbraccio fraterno, grazie al quale è possibile sciogliere i risentimenti particolari, gli egoismi e le avide miopie: sì che alla fine lo spazio umano liberato dalla razionalità dell’homo homini lupus non è più luogo di competizione, ma ambito di convivialità e di rispetto, sia per l’Altro, sia per la natura circostante».
E il rispetto – Pertosa lo mette bene in mostra – contempla la misura, l’ordine, il limite che l’homo consumisticus (abitatore del nostro tempo) punta invece sempre a valicare, producendo di continuo ciò che deve essere acquistato e consumato a velocità sempre maggiore. Da ciò, non si deve tuttavia inferire che l’autore voglia opporre all’attuale sistema economico-consumistico un modello austero e pauperista; egli non ritiene, infatti, che sia sempre preferibile il motto «meno è meglio», perché il nodo della questione non è quantitativo, bensì qualitativo. Si può anche fare di più, purché ciò abbia un impatto costantemente minore sull’ambiente e soprattutto comporti per l’uomo un impegno – in termini di fatica e di ore impiegate nel lavoro – sempre minore. È dunque l’otium l’approdo cui tendere in vista della felicità. Anche le sue note biografiche le ho trovate degne della mia massima attenzione, peculiari al limite della curiosità.
  Alessandro Pertosa, 34 anni, è un filosofofreelance An-accademico per vocazione, pensatore eterodosso rispetto a qualsiasi ortodossia, scrive di teologia, di filosofia, di economia, di bioetica. Insofferente alle etichette e alle poliedriche forme che assume il potere dispotico, dicono sia anarchico, cristiano (a modo suo) e teorico della decrescita. Ama stare dalla parte degli ultimi, non tollera le competizioni e apprezza l’ozio. I rari momenti dinec-otium li trascorre insegnando l’arte del libero pensiero presso l’ISSR Mater Gratiae di Ascoli Piceno, dopo essere stato ricercatore in varie università. Insieme a Maurizio Pallante cura il sito-rivista www.artedecrescita.it.

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