lunedì 13 aprile 2015

PANICO!

   Il panico. È lui quello che ci blocca e ci imprigiona; quello che non ci fa agire. Come un serpente velenoso ci paralizza nella sua morsa e ci soffoca fino a farci morire. Si ha paura quando si viene attaccati o, meglio, quando crediamo di esserlo: quando pensiamo di essere minacciati da un qualcosa che non riusciamo a controllare. Ecco perché le vittime e i carnefici soffrono dello stesso male: LA PAURA!. C’è chi scappa e chi assale ma entrambi sono terrorizzati l’uno dall’altro; c’è chi è vittima e chi è carnefice e chi è entrambe le cose ma sempre quello che  ci muove dal profondo è il panico.

   La nostra nemica è proprio la paura, l’antagonista di tutti, belli e brutti buoni e cattivi, è lei che guida i nostri passi sin dall’infanzia.


   Non diciamo parolacce per paura di far arrabbiare i nostri genitori e imprechiamo per paura di sembrare deboli; ci facciamo degli amici per il panico della solitudine e restiamo da soli per paura dello sguardo altrui; adeguiamo il nostro atteggiamento agli standard per paura di essere giudicati e facciamo gli alternativi per paura di omologarci; usciamo il sabato sera per alleviare il panico dell’esclusione e ci chiudiamo in casa per paura di comprometterci troppo nelle relazioni; seguiamo tutte le regole per timore dei rimproveri e rimproveriamo per timore che chi ci sta attorno non rispetti le nostre regole; seguiamo le leggi per paura di andare in prigione e le infrangiamo per il terrore che ci possano nuocere; restiamo fedeli ai nostri ruoli per il terrore di perdere l’identità e siamo terrorizzati da noi stessi al punto che preferiamo non scoprire mai davvero la nostra vera identità; votiamo per smorzare la paura di essere ininfluenti e non votiamo sempre per smorzare la paura di essere ininfluenti; amiamo noi stessi oltremisura in gran segreto temendo di essere scoperti da chi ci accusa di egoismo e amiamo il prossimo per paura di sentirci perfidi; aderiamo ad una religione per il terrore della morte e diventiamo atei per il terrore di Dio; sbarriamo porte e finestre per paura dello straniero e lo evitiamo per strada per paura che ci derubi; chiamiamo alcuni froci e altri negri per il terrore che possano essere migliori di noi e ci chiudiamo in ghetti se siamo gay o neri per paura di uscire allo scoperto; lecchiamo il culo ai capi del lavoro per il terrore di perderlo e fuggiamo in un altro stato per il terrore di rimanere imbrigliati dentro al proprio ufficio; appoggiamo guerre per paura di perdere i nostri privilegi e siamo pacifisti per la stessa paura che la guerra ci faccia perdere i nostri privilegi; diventiamo violenti per il terrore di subire violenza e scappiamo per la paura di essere inseguiti.

   Siamo terrorizzati, e la paura ci ha resi sterili. Ricordiamo però che non tutti hanno paura. C’è, infatti, chi questi terrori li ha creati e rafforzati; chi manovra il nostro panico e lo alimenta. Lo fa per tenerci divisi, per renderci inermi e governarci senza la minima opposizione. Svegliamoci, affrontiamo la paura, e cambiamo prospettiva. Sforziamoci di conoscere, studiare, vedere, essere curiosi sempre, non accontentarsi mai della versione ufficiale ma andare affondo di tutte le questioni. Se c’è buio e fa paura è perché non riusciamo a vedere, se accendiamo la luce vediamo dietro alle tenebre e quello che ci terrorizzava adesso diventa la nostra forza. La paura nasce dal non conoscere che come il buio non ci permette di vedere, se impariamo a conoscere andando al di là delle apparenze sarà come aver acceso la luce e allora capiremo che non c’è niente da temere.

Valentino Paoloni