Il panico. È lui quello che ci blocca e ci imprigiona;
quello che non ci fa agire. Come un serpente velenoso ci paralizza nella sua
morsa e ci soffoca fino a farci morire. Si ha paura quando si viene attaccati
o, meglio, quando crediamo di esserlo: quando pensiamo di essere minacciati da
un qualcosa che non riusciamo a controllare. Ecco perché le vittime e i
carnefici soffrono dello stesso male: LA PAURA!. C’è chi scappa e chi
assale ma entrambi sono terrorizzati l’uno dall’altro; c’è chi è vittima e chi
è carnefice e chi è entrambe le cose ma sempre quello che ci muove dal profondo è
il panico.
La nostra nemica è
proprio la paura, l’antagonista di tutti, belli e brutti buoni e cattivi, è lei
che guida i nostri passi sin dall’infanzia.
Non diciamo
parolacce per paura di far arrabbiare i nostri genitori e imprechiamo per paura
di sembrare deboli; ci facciamo degli amici per il panico della solitudine e
restiamo da soli per paura dello sguardo altrui; adeguiamo il nostro
atteggiamento agli standard per paura di essere giudicati e facciamo gli alternativi
per paura di omologarci; usciamo il sabato sera per alleviare il panico
dell’esclusione e ci chiudiamo in casa per paura di comprometterci troppo nelle
relazioni; seguiamo tutte le regole per timore dei rimproveri e rimproveriamo
per timore che chi ci sta attorno non rispetti le nostre regole; seguiamo le
leggi per paura di andare in prigione e le infrangiamo per il terrore che ci
possano nuocere; restiamo fedeli ai nostri ruoli per il terrore di perdere
l’identità e siamo terrorizzati da noi stessi al punto che preferiamo non
scoprire mai davvero la nostra vera identità; votiamo per smorzare la paura di
essere ininfluenti e non votiamo sempre per smorzare la paura di essere
ininfluenti; amiamo noi stessi oltremisura in gran segreto temendo di essere scoperti
da chi ci accusa di egoismo e amiamo il prossimo per paura di sentirci perfidi;
aderiamo ad una religione per il terrore della morte e diventiamo atei per il
terrore di Dio; sbarriamo porte e finestre per paura dello straniero e lo
evitiamo per strada per paura che ci derubi; chiamiamo alcuni froci e altri
negri per il terrore che possano essere migliori di noi e ci chiudiamo in
ghetti se siamo gay o neri per paura di uscire allo scoperto; lecchiamo il culo
ai capi del lavoro per il terrore di perderlo e fuggiamo in un altro stato per
il terrore di rimanere imbrigliati dentro al proprio ufficio; appoggiamo guerre
per paura di perdere i nostri privilegi e siamo pacifisti per la stessa paura che
la guerra ci faccia perdere i nostri privilegi; diventiamo violenti per il
terrore di subire violenza e scappiamo per la paura di essere inseguiti.
Siamo terrorizzati, e la paura
ci ha resi sterili. Ricordiamo però che non tutti hanno paura. C’è, infatti,
chi questi terrori li ha creati e rafforzati; chi manovra il nostro panico e lo
alimenta. Lo fa per tenerci divisi, per renderci inermi e governarci senza la
minima opposizione. Svegliamoci, affrontiamo la paura, e cambiamo prospettiva.
Sforziamoci di conoscere, studiare, vedere, essere curiosi sempre, non accontentarsi
mai della versione ufficiale ma andare affondo di tutte le questioni. Se c’è
buio e fa paura è perché non riusciamo a vedere, se accendiamo la luce vediamo
dietro alle tenebre e quello che ci terrorizzava adesso diventa la nostra
forza. La paura nasce dal non conoscere che come il buio non ci permette di
vedere, se impariamo a conoscere andando al di là delle apparenze sarà come
aver acceso la luce e allora capiremo che non c’è niente da temere.
Valentino Paoloni
Valentino Paoloni
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