giovedì 30 maggio 2013

Il governo mondiale degli USA avanza rapidamente.

Mercato transatlantico o Stato sovranazionale?

Jean-Claude Paye -
Tradotto da  Raffaella Selmi
Negli Stati Uniti il presidente Obama, durante il suo discorso sullo stato dell’Unione pronunciato l’11 marzo scorso, ha annunciato ufficialmente l’inizio delle trattative per la formazione di un grande mercato transatlantico. Il commissario europeo per il commercio, Karel De Gucht, ha dichiarato che il beneficio previsto per l’Unione Europea è valutato in 100 miliardi di euro ogni anno.
L’accordo prevede l’eliminazione delle barriere al commercio: le barriere doganali, le cosiddette “barriere tecniche” e le barriere non tariffarie che riguardano beni, servizi, guadagni e investimenti, oltre che la liberalizzazione dei mercati pubblici e della materia dei diritti di proprietà intellettuale.
Presentato come piano di rilancio dell’economia che permetterebbe di uscire dalla crisi attuale, il progetto, in fase di preparazione da 15 anni è piuttosto il risultato di una scelta strategica degli Stati Uniti: il passaggio da un mercato mondiale non più vantaggioso – basato su un sistema di scambi multilaterali – ad un’organizzazione bilaterale USA-UE.
A testimonianza di ciò basti pensare al blocco dei negoziati dell’OMC nel round di Doha da parte dei rappresentanti americani, e alla scelta degli USA a favore di negoziazioni bilaterali; l’accelerazione data dagli Stati Uniti alla chiusura delle negoziazioni ha permesso di concludere accordi regionali al di fuori dell’osservatorio dell’OMC.
Nel mercato unico al quale l’UE vuole dare il via, il 60% degli scambi commerciali potrà avvenire sulla base di negoziazioni bilaterali, al posto degli attuali accordi multilaterali. In questa zona “franca” lasciata libera dall’UE, i prodotti statunitensi avrebbero, di fatto, un vantaggio competitivo sul mercato mondiale,
La liberalizzazione totale degli scambi avrà effetti diversi sui due mercati: se negli stati Uniti si registrano i segni di una, se pur debole, ripresa della crescita industriale, l’Europa è appena agli inizi di una fase di calo della produzione che ci si ostina a chiamare “crisi della moneta unica”
L’apertura del mercato statunitense potrà giovare solo alla Germania, e da qui il ruolo centrale di Berlino per il raggiungimento dell’accordo.
La contrazione della domanda dei paesi dell’UE verrebbe controbilanciata dai nuovi sbocchi che si aprirebbero nel mercato USA: lo spazio europeo, costruito dagli Usa attorno alla Germania, viene consegnato da Berlino nelle mani degli USA, e si può ben comprendere il ruolo di perno della Germania nella trasformazione della zona Euro da Unione Monetaria a libero mercato degli Stati Uniti.
Il rifiuto di ristrutturare il debito della Grecia e le posizioni di punta contro la “frode fiscale” hanno favorito lo spostamento di grandi capitali nella zona del dollaro americano e rafforzato la posizione centrale del biglietto verde.
Il processo che conduce all’apertura del grande mercato transatlantico va oltre la liberalizzazione degli scambi: il perno di questa costruzione politica è il nuovo ruolo di egemonia degli Stati Uniti nei confronti dei paesi della zona dell’euro: le parti si sono, infatti, impegnate a creare, entro il 2014, una “zona di cooperazione” in materia di libertà, sicurezza e giustizia”. La zona di libero scambio è in realtà una zona di libero controllo degli U.S.A. sul continente Europeo, già dall’inizio delle negoziazioni.
Il processo che conduce all’instaurazione di questo grande mercato unificato è l’opposto del metodo comunitario. Se il mercato comune europeo è nato, come struttura economica basata sulla liberalizzazione degli scambi, il grande mercato transatlantico realizza un’unione politica; una risoluzione del Parlamento europeo del 25 aprile 2007 anticipa già la  creazione di un’assemblea transatlantica.
Nelle profonde divergenze tra Europa e gli Usa, in materia di protezione dei dati personali sarà, di fatto, il diritto americano ad imporsi e le procedure europee dovranno adeguarsi. L’affare Swift è emblematico: nonostante la flagrante violazione del diritto comunitario sulla tutela dei dati finanziari, la condivisione di questi non è mai stata messa in discussione. Al contrario, l’UE e gli USA hanno firmato accordi per legittimarla.
Il Parlamento europeo ha infine approvato, nel luglio del 2010, un sistema permanente che permette alle autorità americane di accedere ai dati finanziari dei cittadini dell’Unione. Tuttavia, l’accordo non prevede l’accesso delle autorità europee alle transazioni bancarie e traduce in questo modo l’asimmetria esistente tra i due “partner”. (1)
Nodo centrale del grande mercato transatlantico è il trasferimento del trattamento dei dati personali al settore privato. Si tratta di eliminare ogni ostacolo legale alla diffusione delle informazioni per garantire costi più bassi possibili: soprattutto è necessario garantire la redditività in un mercato dominato dagli Stati Uniti: basti pensare a Google, Facebook, Apple ed Amazon.
La ridefinizione della normativa europea sulla tutela della privacy è un passo verso la trasformazione della disciplina del trattamento dei dati personali in un’ottica puramente aziendale.
Allo stesso modo, la sovranità esercitata dalle autorità statunitensi sugli stati membri dell’UE gettale basi di nuovi rapporti di proprietà e di scambio e sancisce la fine del diritto sulla propria persona. La materia viene smembrata : l’usufrutto appartiene all’individuo, gli attributi della personalità, i dati personali, appartengono al potere pubblico, e alle aziende  multinazionali.
N.d.T.
(1) Nella fattispecie tale accordo non garantisce ai cittadini e alle imprese europei gli stessi diritti e garanzie a titolo del diritto statunitense.


Vaticano, Rotschild, Rockefeller: al potere i loro uomini


«La grave congiuntura attuale rappresenta una crisi senza precedenti. Già il crac del 2008 ha messo in evidenza la debolezza del sistema finanziario internazionale. L’Europa è sotto attacco. La si preferisce divisa, con monete deboli. Si sono gettate le premesse per la creazione di un nuovo ordine mondiale». Parola di un banchiere, che ha chiesto di restare anonimo, che per una vita ha lavorato al Banco di Santo Spirito, istituto legatissimo alle finanze vaticane, di cui lo Ior detiene una partecipazione. Nel 1989 il Banco è confluito nella Cassa di Risparmio di Roma con cui, assieme al Banco di Roma, nel 1992 fonderà la Banca di Roma, oggi parte del gruppo Unicredit.
Prosegue il banchiere, intervistato per un libro (“Vaticano Massone”) dai giornalisti Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi: «Da tempo la più potente Bernabè, Napolitano, Monti e Draghilobby massonica esistente ha sferrato un attacco globale per il dominio, attraverso il controllo delle politiche monetarie. Chi ha in mano il sistema bancario ha in mano tutto. La moneta oggi è divenuto un mezzo per tenere sotto scacco gli Stati nazionali, che perdono la loro sovranità e cadono, stremati, in uno stato di totale perdita di controllo del proprio Paese. Ogni Stato diventa, quindi, un oggetto nelle mani di poteri occulti che seguono logiche plutocratiche, sovversive».
Ma chi sono oggi i più potenti massoni italiani? «I nomi? Napolitano, Draghi. E poi altri di cui non faccio i nomi. Anche buona parte della stampa è in mano alla massoneria». Tra i massoni chi conta di più in Italia? «Premesso Vaticano massone, il libroche i Rothschild sono tuttora al vertice mondiale, l’uomo più potente in Italia, oggi, è Bernabé, che è anche l’uomo Rothschild in Italia. L’uomo dei Rockefeller, invece, è Monti».
(Franco Fracassi, “I massoni più potenti? Napolitano e Draghi”, da “Popoff.Globalist” del 22 maggio 2013, ripreso da “Megachip”. Il libro: Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi, “Vaticano massone. Logge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di Papa Francesco”, Piemme, 542 pagine, euro 18,50).

lunedì 20 maggio 2013

Legge anti-movimento. Se passa sarà guerra civile!

La legge vergogna che la Finocchiaro e amici hanno presentato in parlamento per impedire ai movimenti di presentarsi alle elezioni è un atto profondamente FASCISTA!
Non voglio dire molto su questo argomento solo mi pare chiaro ed esplicito che è una legge per tagliare fuori il Movimento 5 Stelle.
Leggete pure l'intero disegno di legge (di seguito il link) e fatevi voi un'idea.
Se ciò dovesse passare cosa resterebbe ai cittadini per fare opposizione?
Forse finalmente le masse si renderanno conto di quanto davvero non siamo liberi e di quanto non lo siamo forse mai stati.

Link disegno di legge:
(http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/698741/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1


martedì 14 maggio 2013

Già morti



Già morti

Siamo già morti,
eppur respiriamo ancora,
abbiamo gli occhi aperti,
ma non riusciamo a vedere.
Intorno a noi c’è l’inferno,
povere creature di questo mondo,
senza saperlo abbiamo creato l’abisso.

sabato 4 maggio 2013

Il golpe che verrà


 
 Siamo un popolo senza memoria e senza conoscenza. Non sappiamo niente del nostro passato; quello che conosciamo ci è stato detto dopo attento filtraggio e accurato revisionismo e di quel poco che è passato non ne conserviamo il ricordo e nell’arco della nostra vita, da quando iniziamo a lavorare o a combattere per la sopravvivenza quotidiana, gettiamo subito la storia nell’immondizia, ci facciamo prendere dall’attimo presente prendendocela col fato se siamo messi male e non avendo la minima idea di quali possano essere delle possibili soluzioni; accettiamo per lo più la nostra schiavitù senza battere ciglio se va bene mentre per moltissimi si diventa addirittura i guardiani inconsapevoli delle prigioni nelle quali il nostro popolo è rinchiuso. Alcuni di noi si dicono di sinistra e altri di destra in un gioco delle parti fine a se stesso e privo di qualsiasi significato. In pochi sanno cosa vuol dire sinistra e cosa vuol dire destra, in pochissimi ancora conservano gli ideali fondamentali delle due fazioni che per secoli si sono combattute. Oggi sono solo degli involucri vuoti, delle cattedrali di cui rimane solo la facciata e appena apri la porta trovi solo macerie e distruzione. Il gioco politico dell’alternanza assomiglia più ad uno spettacolo di intrattenimento, ad un combattimento spettacolare in un arena, ad un circo che tenga il popolo impegnato in discussioni vuote e superficiali, in contrasti aerei e inutili e in contrapposizioni costruite a tavolino. Se solo ci guardassimo per un attimo indietro, non servirebbe andare troppo in là, basterebbe chiacchierare con un vecchio di 90 anni finito in una casa di riposo e dimenticato da Dio, ci renderemmo conto che le cose non stanno affatto come crediamo e che il mondo non è per niente come ci appare. Io ho la fortuna di lavorare a contatto con gli anziani e da essi ascolto attento i racconti della Resistenza, del fascismo, degli ideali del popolo proletario e contadino che animavano quella gente, davano loro un’energia tale da mettere a repentaglio la propria vita per essi. Erano pieni di significato i loro gesti e le loro idee erano piene di storia o, almeno, piene di qualcosa che oggi non esiste più perché siamo troppo indottrinati per poter pensare ancora.
   Quei vecchi hanno sicuramente perso, la loro battaglia contro il fascismo e soprattutto contro le idee che avevano portato ad esso è stata persa; hanno combattuto e sono stati sconfitti. Oggi infatti il fascismo è più forte che mai. Magari non si chiama più così ma quelle idee di fondo sono oggi imperanti ovunque. L’estremo fascismo è il liberismo, l’estremo liberismo è la globalizzazione che ci ha portato ad una dittatura globale che soffoca ogni alternativa e ogni vera opposizione semplicemente togliendoci gli strumenti base per poterla organizzare: la memoria e la conoscenza. La sinistra ha tradito il popolo, ha accettato di tramutarlo in pubblico da intrattenere e ha chinato il capo alla vittoria della destra scendendo a patti con essa. La sinistra post-rivoluzionaria non è niente altro che l’altra faccia della destra. Per anni è stato cosi dietro facciate di contrasti falsi ma adesso, proprio in questi giorni, si sta rivelando quasi esplicitamente questo inganno: il governo Letta ne è l’espressione, l’inciucio che non è altro che il tentativo del pensiero unico di auto conservarsi.  
   Da tale situazione si può uscire solo se il popolo, risvegliandosi, agisca unito. Le vie possono essere molte e forse una di queste può essere rappresentata dal Movimento 5 Stelle: la via democratica quindi, un po’ simile, ma non troppo, alla via verso il socialismo che seguì Salvador Allende in Cile. Sconfiggere la dittatura del neoliberismo attraverso il voto dei cittadini ad un partito che sia davvero opposto a questo sistema, un voto che potrebbe dare il governo a questa forza che poi attuerebbe, con le leggi e attraverso una via democratica, il suo programma rivoluzionario. Io non so se il Movimento 5 Stelle sia questo partito, non so ancora se questa nuova forza sia davvero opposta e determinata a sconfiggere la dittatura silente del mercato ma in questo momento ritengo che sia l’unica vera speranza che se rimarrà delusa solo la storia ce lo potrà dire. Quello che, però, non bisogna dimenticare è la forza del fascismo che governa il mondo: crediamo davvero che con la democrazia si possa attuare una vera rivoluzione o, meglio, crediamo sul serio che i signori del potere, i comandanti del mondo, ce lo lascino fare accettando un’ipotetica via democratica che comunque li annienterebbe? In Cile la vittoria elettorale di Allende fece nascere un governo socialista che attuò per alcuni anni riforme sconvolgenti fino a che, la destra, armatasi, conquistò il potere attraverso un golpe militare. La via pacifica per spezzare le catene della gente schiacciata dal capitale si rivelò poi inefficace contro le bombe e i carri armati che i militari non esitarono ad usare per ri-prendersi il potere fino ad uccidere lo stesso Presidente Allende democraticamente eletto. La storia non si ripete mai uguale a se stessa ma di certo i temi sono ancora gli stessi: il capitale ormai globale delle corporazioni ormai mondiali e potentissime contro il popolo reso schiavo. Il capitale non esiterà ad armarsi se vedrà minato il suo potere. La democrazia che esso ci ha concesso sino ad ora è stata possibile solo grazie a quel patto di cui parlavo sopra tra la destra e la sinistra venduta e falsa; questa apparente democrazia e altrettanto effimera libertà è stata a noi concessa solo perché nessuno di  noi, popolo, ha mai messo in dubbio i suoi fondamenti: abbiamo sempre scelto un partito piuttosto che un altro e nel frattempo ce la siamo sempre cavata vivendo delle briciole del capitale che, però, sono bastate a farci tacere, a rincoglionirci e a farci rinunciare alla vera libertà.
Se il popolo reagirà democraticamente aspettiamoci pure un golpe futuro, in che modo non lo so, ma teniamo presente che questo potrebbe molto probabilmente avvenire.