lunedì 26 maggio 2014

Il populismo resiste! #VinciamoPoi

   Abbiamo perso.... una disfatta clamorosa e inaspettata...

   Ma arriverà anche quel giorno nel quale costruiremo un mondo nuovo... arriverà forse quando tutto sarà già stato perso, forse quando saremo ridotti alla fame vera e propria ma arriverà ne sono certo.... 

   Un giorno nel quale nessuno, davvero, rimarrà indietro; nel quale per lavorare non occorrerà più morire di tumore; nel quale ognuno avrà quello di cui ha bisogno e nel quale realmente ogni persona potrà essere determinante, protagonista, incidere sul serio. Un mondo dove non serviranno più gruppi di pochi "illuminati" che segnano la via delle masse ma nel quale ogni uomo e ogni donna varrà esattamente allo stesso modo. Un mondo, cioè, dove il "populismo" si affermi realmente cosi come Dario Fo lo interpreta dicendo che il populista è 

"colui che intende migliorare la posizione del popolo permettendogli di sfuggire alle violenze della classe dominante, ai ricatti e allo sfruttamento".  
   
   Il mondo che sogno non è utopia, è la realtà che già è maturata dentro al cuore di milioni di persone che non hanno timore di cambiare e che non si accontentano della cipolla che hanno oggi e che, sopratutto, sono stanchi di essere schiavi. Questo mondo è un'idea che è già nata, già formata e sono, per fortuna, gli esseri umani gli unici ad avere quello straordinario potere che fa precedere il possibile al reale. Un pensiero che si fa progetto non può morire e anzi, può solo crescere e dilagare. Ci vuole tempo, ci vuole energia, ci vuole lotta e noi non ci fermeremo.

   Domani cari italiani spenderete e spenderemo i nostri 80€ e quello che ci resterà in mano sarà un paese sempre più ridotto in macerie e quando fra qualche anno diremo di stare ancora peggio ricordiamoci che siamo stati complici, che ci siamo venduti per dei pezzi di carta ai quali qualcuno molto più potente di tutti noi ha dato un valore arbitrario, buono solo a renderci tutti schiavi. 

   Ma se aprirete gli occhi, se solo in quel momento, quando vi avranno tolto anche l'ultimo spiraglio di dignità, riuscirete a vedere davvero e a credere che un altro mondo è possibile allora potremo cambiare tutto e lo faremo insieme. 

APRITE GLI OCCHI 
e SBRIGATEVI!!!

Valentino Paoloni

   #VinciamoPoi



sabato 24 maggio 2014

Prima di VOTARE....PENSA!

Questa è l'Italia.... questa è l'Europa....
ricordiamocelo sempre.....
prima di andare a votare alle prossime europee PENSA!!!

domenica 18 maggio 2014

Un giorno venni alla luce

   Un giorno mi svegliai e vidi il cancello della mia galera aperto. Potevo finalmente uscire da quel tetro e oscuro quarto nel quale da sempre avevo vissuto. Nessuna guardia, nessun rumore solamente io che fissavo l’ignoto dietro il metallo delle sbarre spalancate. Mi alzai in piedi a fatica; le mie gambe non avevano mai camminato fuori da quelle quattro mura; mi spinsi sino al limite, quello che in nessun momento avevo potuto né osato oltrepassare. Non conoscevo il rischio né la quiete, non sapevo il significato di nessuna parola, di nessun pensiero, di ogni possibile espressione non ne portavo che il lontano eco di un’umanità che in me era stata cancellata. Non avevo idea alcuna della vita, non conoscevo niente altro che quell’unico colore grigio spento delle pareti ammuffite di quella che era sempre stata la mia sola casa. Avevo paura anzi, no, ero terrorizzato: cosa c’era fuori di lì? Perché la porta era aperta? Un inganno forse? Un sogno, può darsi?  

   Sporsi la testa fuori, tremavo. Un corridoio, il solito che osservavo dalla mia cella, adesso mi appariva diverso, e i miei piedi si mossero oltrepassando la linea di confine, quella che segnava il tempo e lo divideva tra il prima e il dopo. Camminavo senza sapere dove stessi andando, un passo davanti all’altro e cresceva in me un’euforia agghiacciante sconosciuta ai miei sensi. Ricordavo i momenti infiniti passati a fissare il soffitto, a scorgere l’altra parte del mondo dalla piccola fessura che permetteva all’aria di entrare; pensavo alle mie giornate senza luce e senza tenebra, senza gioie e senza sofferenze: pensavo al nulla, all’unica cosa, ovvero, che avevo dentro da quando nacqui in quella prigione. Pensavo soprattutto all’insensata ragione per la quale stessi camminando fuori dal mio unico rifugio: mi spingeva una forza più grande di me, figlia di quei sussurri che si sentono quando il vento scorre tra le gole delle montagne raccontando di mondi lontani.

   Non conoscevo la luce e l’incontro con essa fu devastante: alla fine del corridoio mi prese senza preavviso e inondò le mie pupille dilatate che mai l’avevano affrontata. Fu come la morte, fu come la nascita, fu come la fine, fu come l’inizio. Un dolore immenso mi attraversò e cercai di difendermi con tutte le mie forze. Finalmente il vuoto si stava riempiendo, le desolate lande della mia anima stavano per cambiare ma tutto ciò procurava un dolore immenso. La fitta nebbia si diradava e prati verdi iniziavano a cancellare la neutra colorazione spenta e oscura di quel nulla che avevo dentro. Stavo morendo, quell’essere che conoscevo con il mio nome era dilaniato, agonizzante, in una pozza di sangue stava gettando l’ultimo respiro. Lottai contro di essa e contro la paura di perdere tutto anche se quel “tutto” era il niente. Provai a proteggermi sino all’ultimo ma mi penetrava da ogni parte, cambiava tutto quello che avevo sempre saputo e mi ritrovavo nudo, inerme, piccolo, appena nato. E cosi finalmente mi arresi: ero venuto alla luce.

   Molti dei miei simili decisero di non uscire dalle loro galere, restarono dentro le quattro grigie mura e richiusero i cancelli, in fretta, perdendo l’unica possibilità data loro di nascere. Non so perché io non abbia fatto come loro, non comprendo perché essi siano rimasti immobili davanti alla possibilità di vedere al di là del noto ed io invece no. L’unica cosa che so dopo essere venuto al mondo è che dentro di me esiste una sola grande causa che spinge le mie azioni quotidiane: ricordare a tutti i prigionieri che mi capita di incontrare che a tutti viene data la possibilità di fuggire; e quando anche a te verrà aperta la porta non avere paura di attraversare la luce, non temere il dolore perché è solo dalle doglie del parto che si viene realmente al mondo.

Valentino Paoloni



Quando l'Anarchia verrà. DOCUMENTARIO




venerdì 9 maggio 2014

Bologna. Sabato 10 maggio 2014. Festa della Social Street via ANDREA COSTA al PARCO MELLONI

vi invita il
10 MAGGIO 2014
dalle ore 15:00 
per una
(raggiungibile da via Turati e da via Breventani)


Presentazione della Social Street al quartiere, 

-Lezioni dimostrative di Maitri Yoga
-Angolo ripara-bici
-Laboratorio floreale con materiali di riciclo
-Giochi di strada e di cortili
-Mercatino del riuso
-Merenda per tutti i partecipanti offerta dalla Social Street

via Breventani 22, Bologna, traversa di via A. Costa

Cercaci nel gruppo Facebook 'Andrea Costa Social street'

giovedì 8 maggio 2014

RADIOCITTADECAPO: Bologna. Tra gli educatori dei centri estivi la paura è quella del volontariato



TRATTO DA: RADIOCITTADELCAPO NEWS




Bologna, 7 mag. – La situazione è la stessa da ormai qualche anno. Finisce la scuola a giugno, e gli educatori che lavorano in appalto per il Comune di Bologna sono costretti a cercarsi di nuovo lavoro. Pena un buco di due mesi in busta paga. C’è chi lo fa rivolgendosi direttamente ai centri estivi che danno ospitalità a bambini dai 3 agli 11 anni dal 9 giugno all’11 settembre, chi continuando a seguire i piccoli con handicap che gli erano stati affidati durante l’anno scolastico. Non tutti riescono però a trovare un’occupazione estiva. La vicenda riguarda circa 400, 450 persone, ma nemmeno i sindacati conoscono il numero preciso perché tra turn over e mini-contratti non è facile monitorare la situazione.
Quello che cambia per queste persone, una volta terminata la scuola e iniziato il periodo estivo, è lo stipendio. “Si passa da 1000, 1100 euro al mese a circa 800“, spiega un’educatrice con esperienza decennale che segue un bambino con handicap. Una somma che però non viene erogata immediatamente nella sua interezza. Nella pratica un educatore può trovarsi a passare dalle 35 ore settimanali di lavoro del periodo settembre-giugno a 20 o addirittura 15 ore nei mesi estivi. La paga scende così a 400 euro, e per le ore scoperte bisogna contare sulla cassa integrazione che però arriva anche con 5 mesi di ritardo e rispetto ad un paga oraria standard di 8,5 euro l’ora l’importo quasi si dimezza. “Il risultato è che bisogna mettere in conto di passare l’estate con uno stipendio che sembra la mancia dei genitori”. Quest’anno poi, a differenza del passato, c’è il rischio – al momento difficile da valutare – di un’esaurimento delle risorse per la cassa integrazione in deroga. “Sappiamo che ci sono soldi fino al 30 giugno, per il dopo c’è il punto interrogativo – spiega Simone Raffaelli dell’Fp-Cgil – La questione è molto complessa e spinosa, e non è certo chiusa qui”. Gli educatori che invece non si occupano di handicap per l’estate sono costretti a chiedere alla propria cooperativa un periodo di aspettativa, e una volta ottenuto possono aprire un rapporto contrattuale con la società  (una polisportiva ad esempio) che gestisce i centri estivi. E anche qui lo stipendio è più basso e con meno diritti. Ancora differente la situazione per i contratti a tempo determinato (un terzo del totale, poco più di un centinaio di persone circa) che sono considerati da molti i migliori, perché l’educatore ha il diritto all’assegno di disoccupazione che spesso è più alto di quanto guadagnerebbe lavorando. Un paradosso.
Quest’anno le cose potevano anche andare peggio. Nel documento di Asp Irides, che per il Comune si occupa della questione centri estivi, non era stato esplicitato l’obbligo della cosiddetta “continuità educativa“, cioè la pratica di non separare il bambino con handicap dall’educatore a lui assegnato da settembre a giugno. Una dimenticanza che è stata colmata martedì 6 maggio con la firma di un verbale di incontro in cui Palazzo d’Accursio si è impegnato a tornare sui propri passi di fronte a Cgil,Cisl e Uil. “Il Comune ha fatto la propria parte”, ha commentato soddisfatto il segretario generale della Fp-Cgil Michele Vannini. Così, per i circa 120 educatori che per la coop Quadrifoglio si occupano di handicap, la situazione è in qualche modo migliorata, o se si vuole è tornata al punto in cui già era nel 2013, anche se molto sarà legato alle scelte che fanno i quartieri nell’abbinamento bambini-educatori.
La grande incognita è però quel 40%, stabilito dal Comune, di quota massima ammissibile di volontari nei centri estivi. Tra gli educatori c’è chi teme che la gestione dei centri possa finire in massa nella mani di associazioni o altri enti sportivi o religiosi capaci di coprire parte del servizio con persone che accettano il lavoro gratuito e che non hanno le competenze educative necessarie, o che al limite si accontentano di un rimborso spese. Una situazione che Usb ha denunciato anche con un presidio e una protesta in consiglio comunale. “Una cosa vergognosa – spiega Marco Martucci dell’unione sindacale di base – Ogni anno ci sono 400 persone in difficoltà”.
Il 40% dei servizi in mano al volontariato, ragionano in molti, potrebbe rivelarsi una forma di dumping capace di rendere ancora più difficile il trovare lavoro in estate. “Ad inizio 2000 – racconta un educatore – i bambini che frequentavano i centri estivi erano tanti, ora sono molti di meno, forse quasi la metà”. Il motivo? “C’è la crisi, e tante famiglie preferiscono arrangiarsi come possono e spendere di meno”. Quello che è certo è che negli anni scorsi in nessun centro estivo si sono visti volontari – “tirocinanti sì, ma quella è un’altra cosa” – e la novità, messa nero su bianco con tanto di tetto massimo, fa paura. La Cgil vorrebbe che il prossimo maxi bando triennale da 27 milioni di euro, che assegnerà i servizi educativi di tutte le scuole di Bologna ad un’unica coop o cordata di coop, inglobi anche la gestione dei centri estivi. “Ma se già ora si parla di volontariato, come possiamo pensare che il Comune vorrà davvero fare una cosa simile?”, si chiede una lavoratrice.
La soluzione, per disboscare la giungla contrattuale che già c’è nel settore, potrebbe essere quella di inserire all’interno del contratto cooperative sociali tutti i lavoratori dei centri estivi. “Lo chiediamo da tempo, questa sarà la nostra battaglia”, promettono in Cgil. “Unificazione di tutti i servizi educativi scolastici cioè assistenza agli alunni certificati, servizi integrativi  pre scuola, post scuola, mensa, e i centri estivi”, chiede da mesi Usb.

domenica 4 maggio 2014

A far l'amore comincia tu

(Official Videoclip) A FAR L'AMORE COMINCIA TU. Donna Fugata & La Paolona

"L'essenza dell'anarchia: la condizione in cui ognuno può scegliere nella vita qualsiasi ruolo e rappresentarlo fino in fondo"





A FAR L'AMORE COMINCIA TU!
Nuovo videoclip targato
DONNA FUGATA & LA PAOLONA