mercoledì 17 dicembre 2014

DESCOLARIZZAZIONE DELL'OBBLIGO

La “scuola dell’obbligo” è stata istituita, in Italia, dalla Sinistra Storica in seguito all’applicazione della Legge Coppino nel 1877, subito dopo l’unità d’Italia. Questa norma rendeva obbligatoria la scolarizzazione del popolo e sanciva appunto il dovere di assolvere agli obblighi scolastici. La scuola fu resa gratuita e il livello di analfabetismo iniziò a ridursi o, meglio detto, la conoscenza della nuova lingua imposta per tutti, l’italiano, aumentò. L’Italia era appena fatta ora toccava fare gli italiani e la scuola di Stato serviva proprio a tale scopo.


Che ci sia riuscita oppure no questo è tutto da vedere ma, senza dubbio, è un’istituzione che negli anni si è sempre caratterizzata più o meno allo stesso modo: cambiano i cicli, si modificano le materie ma la struttura ottocentesca è assolutamente intatta e, oserei dire, intangibile. L’insegnate insegna, l’alunno apprende; l’adulto impartisce informazioni, il fanciullo le fa proprie; il docente pieno di sapere riempie il discente che è un vaso vuoto; il maestro è in cattedra, in alto, e l’alunno in fila con gli altri in basso; dall’alto si insegnano i fondamenti delle discipline e dal basso si deve imparare e poi si viene giudicati; chi sta in cattedra ha il potere e il fanciullo deve accettare, modestamente, la valutazione che gli viene data.

Ma qual è il motivo per cui tale sistema obbligatorio di istruzione dal quale tutti noi siamo passati è rimasto intatto fino ad oggi? La risposta, a mio modo di vedere, è ben riassunta in una citazione del filosofo austriaco Ivan Illich secondo cui “la scuola è l'agenzia pubblicitaria che ti fa credere di avere bisogno della società così com'è”. Tale istituzione, infatti, non serve che a creare una schiera di soldatini addomesticati e asserviti al sistema ed è funzionale alla trasmissione dei valori di una società capitalista divisa in classi.

Impari ad obbedire al padrone [l’insegnante] e a competere con i tuoi pari [gli altri studenti] per ottenere una posizione migliore [il voto] all’interno dell’ambiente in cui lavori o il contesto in cui vivi; posizione che non ha alcun valore reale ma che ti hanno fatto credere essere tutto. Competizione invece che cooperazione, indottrinamento invece che pensiero creativo, asservimento invece che collaborazione: tutti ingredienti necessari per far funzionare bene l’attuale mondo in cui viviamo nel quale ci sembra di essere illuminati perché abbiamo due lauree ciascuno e, invece, non ci rendiamo conto che il più delle volte siamo solo schiavi inconsapevoli di servire. La scuola serve a farci credere, e ci riesce benissimo, che la storia sia già finita, che l’organizzazione sociale nella quale viviamo è santa e non potrà mai essere cambiata che quello che c’è è e sarà per sempre immutabile e ci accompagna ad accettarlo con buona educazione sin da quando ci obbligano a sei anni a metterci in fila dietro a squallidi banchi grigi.


Ecco perché il pensiero libertario si oppone alla scuola e alla scolarizzazione obbligatoria di massa. Esso mira a che ogni uomo possa sviluppare prima di tutto il suo pensiero performativo in grado di criticare l’esistente e modificarlo, capace di creare il nuovo e rivoluzionare lo status quo. Uno dei primi a pensarla in questo modo fu Lev Tolstoj il quale sosteneva che”i metodi educativi castravano l'intelligenza dei bambini anziché stimolarla” e da questi ideali sono nate numerose esperienze di scuole libertarie tutt’oggi esistenti con lo scopo dichiarato di voler fare scuola da sé per sottrarne il monopolio allo Stato. Lo stesso Ivan Illich fu uno dei più forti sostenitori della descolarizzazione con l’obiettivo di eliminare il problema dalla sua origine cancellando la scuola statale dell’obbligo privilegiando un approccio educativo più individuale (non rivolto ad una moltitudine indifferenziata) e non professionale.

L'istruzione andrebbe dunque affidata allo studente e al genitore o tutore, di modo che venga eliminato conseguentemente l'obbligo di frequenza e si ritorni ad un insegnamento che miri alla cultura della persona in modo conviviale, senza influenze di interessi basati sul mercato, sulla produzione e sul consumo. Senza l'utilizzo di professionisti, perlopiù disinteressati al risultato ottenuto dagli studenti, e senza discriminazioni per l'accesso a ogni tipo di studio. Ottenendo dunque una relazioneconviviale e non economica tra allievo e maestro, relazione che comunque darebbe vantaggio ad entrambi.” (W)


V.P. 


martedì 16 dicembre 2014

Terza Guerra Mondiale alle porte: via libera degli USA a invio armi letali in Ucraina


Washington non sembra interessata alla de-escalation del conflitto ucraino Ancora una volta nel silenzio dei media americani e occidentali, entrambe le Camere del Congresso statunitense hanno adottato l’Ucraina Freedom Support Act del 2014 che autorizza a "fornire assistenza letale all’esercito dell'Ucraina” per un valore fino a 350 milioni di dollari e minaccia l’imposizione di sanzioni al settore energetico russo. Il disegno di legge, a cui manca ancora la firma del presidente Barack Obama, invita il presidente americano ad adottare sanzioni contro Rosoboronexport, l'agenzia statale che promuove le esportazioni di difesa e commercio di armi russe e Gazprom (GAZP), la più grande compagnia russa, se la società dovesse tagliare le forniture ai paesi europei membri della NATO o paesi come Ucraina, Georgia e Moldavia che gli Usa definiscono “i più importanti alleati degli USA tra gli Stati che non sono membri della NATO”. 

 Ma mentre si può discutere se sanzioni supplementari danneggeranno ulteriormente l'economia russa che è già compromessa a causa del crollo del rublo, la chiara escalation è che a differenza di prima, quando Washington si era limitata - almeno sulla carta - all'assistenza non letale all’Ucraina, ora gli Stati Uniti si stanno preparando per l'invio di armi, e potenzialmente, anche di "consiglieri militari. "Sulla carta" perché alla fine di novembre il gruppo di hackers ucraino CyberBerkut ha avuto accesso ai documenti del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti relativi agli aiuti militari al governo di Kiev. 

La fornitura di armi è stata approvata dal presidente Obama. E come è accaduto per tutta la durata della seconda guerra fredda, qualsiasi azione da parte degli Stati Uniti ha prontamente incontrato una reazione altrettanto provocatoria da parte della Russia. In questo caso, Mikhail Yemelyanov, un membro del partito Fair Russia ha detto che la decisione del Senato americano di armare il regime di Kiev dovrebbe indurre la Russia a rispondere con "misure adeguate", come ad esempio la distribuzione preventiva di forze militari in territorio ucraino prima che “l'Ucraina si armi e diventi veramente pericolosa”. Yemelyanov ha anche osservato che a suo parere la decisione del Senato degli Stati Uniti di armare l'Ucraina rivela che Washington non è interessata alla de-escalation del conflitto ucraino. 


Gli Stati Uniti, ha proseguito il deputato, stanno cercando di trasformare l'Ucraina in una sorta di "militante internazionale che prende di mira la Federazione russa". "In pochi anni l'Ucraina si trasformerà in un paese povero e affamato con un governo anti-russo, che insegnerà alla sua popolazione ad odiare la Russia. Saranno armati fino ai denti e la riluttanza dell'Ucraina e degli Stati Uniti a riconoscere la Federazione russa nei suoi confini attuali potrebbe provocare conflitti”. In altre parole, oltre alla crisi energetica globale, che è in procinto di portare le nazioni esportatrici di petrolio in uno stato di shock, il conflitto in Ucraina è nuovamente pronto ad infiammarsi, con la Russia pronta a ricreare lo scenario che ha condotto all’annessione della Crimea. 

 Questo significa che quella che era una guerra civile fredda per procura in Ucraina orientale tra le truppe della NATO e ucraine e i separatisti e le milizie locali armate dalla Russia sta per degenerare in qualcosa di più grande? E per finire..nell’ultima parte dell’Ucraina Freedom Support Act si invita “il Presidente del Broadcasting Board of Governors a presentare al Congresso un piano per aumentare la quantità di trasmissioni in lingua russa nei paesi dell'ex Unione Sovietica, al fine di contrastare la propaganda della Federazione Russa. In Ucraina, Georgia, Moldova, si legge, bisogna dare priorità alla diffusione di Voice of America (VOA) e Radio Free Europe / Radio Liberty”.

mercoledì 10 dicembre 2014

Il Nazismo è vivo e vegeto e abita in Europa! [VIDEO]

   In Ucraina a scuola gli studenti mangiano dolci chiamati "sangue di bambino russo" e torte dal nome "carri armati su Mosca", il tutto in una festa per raccogliere fondi per nuove divise militari da donare all'esercito di Kiev. Le riprese sono state trasmesse da una TV ucraina! Questo è il paese che l'Europa sta per accogliere tra le sue fila, questo il governo appoggiato da noi e dagli altri stati membri contro la Russia. 
   La realtà è che l'ucraina è un esperimento ben riuscito di almeno due cose: 
1. La gente può abbracciare il nazismo ancora oggi e con estrema facilità (vedi la società ucraina in questo periodo); 
2. Tutti i cittadini europei, o almeno la maggior parte, credono in massa alle menzogne della TV e dei giornali, si può quindi ancora creare un'opinione pubblica distorta a tavolino; 
   Tutto questo non è che la riprova della dittatura che sta già emergendo in Europa e della propaganda pro-bellica che ci stanno propinando da anni. 
   Prepariamoci al peggio o apriamo gli occhi. Buona visione:

venerdì 5 dicembre 2014

JOBS ACT: per Natale in regalo sfruttamento e schiavitù.

  Dobbiamo ringraziare il nostro Presidente del Consiglio per il bellissimo regalo di Natale che ci ha fatto: il Jobs Act. Con un bel nome inglese, che rende il pacchetto ancora più accattivante, il caro Renzi ci fa trovare sotto l’albero un bel contratto a tempo indeterminato per tutti. Sì, perché adesso diventerà più vantaggioso per l’azienda assumere i giovani per sempre piuttosto che fare loro quei contrattini da tre o sei mesi tanto angoscianti! Che bello! Finalmente anche io potrò accedere ad un mutuo e comprarmi una capanna dove morire da vecchio quando non avrò la pensione e la capacità di pagarmi un affitto; che meraviglia!! Adesso posso anche andare a letto tranquillo certo del mio bel posto di lavoro fisso che mi aspetta l’indomani. Una figata insomma!!
  
Ma c’è di più. Il contratto dell’amico Renzi è addirittura a tutele crescenti: chi sa a quali meravigliose coperture potrò accedere tra due, tre o quattro anni. Non gli bastava regalarci un bell’indeterminato normale, il nostro Presidente è di sinistra ed è attento ai bisogni dei lavoratori e , infatti, oltre al posto fisso adesso avremo anche condizioni sempre migliori nel corso della nostra carriera. Meno male! Il mio datore di lavoro non potrà più licenziarmi e io potrò smettere di fargli da schiavo leccandogli il culo da mattina a sera, finalmente lavorerò normalmente le mie otto ore e non sarò più obbligato a farne dodici per paura che, scaduto il contratto, mi mandi a casa. Un bel sospiro di sollievo e posso cominciare a fare progetti con la mia compagna, sposarmi, figli, casa… 

    
Ma aspetta un attimo, siamo proprio sicuri che sia proprio vero? La risposta è no, non è cosi che stanno le cose. Il posto è si indeterminato ma di fisso c’è solo la precarietà che si estende non più fino al prossimo rinnovo ma per sempre. Nella riforma il rottamatore ha buttato nel cesso l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Com’è che lo chiama lui? “totem ideologico di altri tempi”. Sì, un totem che i nostri predecessori avevano conquistato col sangue e adesso, in barba alla storia, lui cancella con una fiducia chiesta ad un parlamento che, vorrei ricordare, è illegittimo! Non solo non potrò dormire tranquillo pensando al mio lavoro ma dovrò per sempre continuare a leccare il culo, a fare dodici ore, a chinare il capo per paura di essere licenziato e adesso possono farlo senza alcun motivo. E basta con la minchiata che per motivi discriminatori non si può buttar fuori un lavoratore perché a dimostrarlo tocca al poveraccio con i suoi soldi e non ci riuscirà mai per evidente carenza di mezzi “$”. Il lavoro diventa quindi per tutti sfruttamento e schiavitù, perché non può più essere chiamato “lavoro” se non si hanno tutele: provate voi a chiedere le ferie al vostro capo, ad ammalarvi di tumore o a restare incinta? Certo, sono ancora tutti diritti riconosciuti ma se l’azienda può buttarvi fuori in ogni momento il ricatto è bello che pronto e questi “diritti” si trasformano in anche meno di niente.


   Tutto questo poi è solo l’inizio. Arriveranno altre norme e lentamente ma inesorabilmente perderemo tutto quel poco si dignità che ci è rimasta. La sinistra di Renzi fa peggio della destra di Berlusconi, gli altri si tirano per i capelli a vicenda e i fascisti crescono a vista d’occhio. Buon Natale e mentre scartate i regali vi auguro di trovare dentro il pacchetto tanta forza di volontà per ribellarvi tutti perché l’unica soluzione è e sarà sempre solamente la rivoluzione!

V.P.

domenica 30 novembre 2014

SOTTRARSI AL DOMINIO. Intervento di Alessandro Pertosa [VIDEO]

«L’economia capitalista è un fiume in piena che ha rotto gli argini e sta, da tempo, devastando tutto ciò che incontra. Per questo, è indispensabile fermarlo e recuperare culturalmente il senso del limite, affinché il corso d’acqua possa rientrare al di sotto della soglia di guardia. Ma l’obiettivo non può essere raggiunto se il letto del fiume non viene trasformato…C’è bisogno di popolare l’immaginario di nuove idee, di speranze, di relazioni comunitarie, di strutturare una cultura che sia altra cosa rispetto al pensiero economico e capitalista. C’è bisogno, quindi, di nuova acqua, per dar vita ad un mare calmo chiamato eutéleia che sì, significa buon mercato e frugalità, ma anche semplicità e parsimonia. Pertanto, fuori dall’economia e dentro una nuova ottica, un altro mondo è necessariamente possibile.» A. PERTOSA

Minaccia fascista: Forza Nuova e la campagna ANTI-GAY

  La notte tra il 27 e il 28 novembre scorso i militanti di Forza Nuova hanno affisso dei manifesti anti-gay in 40 scuole di Milano invitando le mamme e i papà a segnalare tempestivamente, al numero verde da essi messo a disposizione, qualsiasi iniziativa scolastica che preveda, a loro intendere, occasioni di “propaganda omosessualista”.  FN dichiara di volersi porre “al servizio” delle famiglie che intendono lottare contro quella che chiamano “aggressione della teoria gender nelle scuole” e lo fanno con questa infame campagna intimidatoria. Insomma, la destra estrema si mobilita in Italia non solo contro gli omosessuali e i diritti civili (cosa che fanno da sempre) ma anche per impedire qualsiasi discorso sull’argomento. Mentre nelle nostre scuole schiere di insegnanti di religione, scelti dai vescovi e pagati con soldi dei contributi dei cittadini tutti, educano ai principi cattolici i nostri ragazzi senza poter minimamente contestare la cosa, di omosessualità e omogenitorialità non si può e non si deve parlare. Infatti, nel sito di FN, si trova scritto che le cosiddette teorie gender sarebbero fondate su “falsi presupposti di carattere antropologico, scientifico e morale” mentre, ovviamente, quelle fondate sul peccato di aver mangiato una benedetta mela, diluvi universali, moltiplicazioni di pani e pesci, sarebbero scientificamente e moralmente incontestabili!


   Sembrerebbe proprio che questi partiti fascisti, compresa la nuova Lega, abbiano scelto di seguire la linea oscurantista, da tempo ormai adottata da Putin, contro l’esistenza stessa di persone omosessuali. Solo lo scorso gennaio, infatti, in Russia veniva approvata con maggioranza assoluta la legge che impedisce di parlare in pubblico di omosessualità e mette al bando ogni tipo di manifestazione pro-diritti LGBT. Provvedimenti dal sapore squisitamente sovietico che evocano i tempi in cui Stalin impose il famoso articolo 121 secondo il quale il reato di omosessualità veniva punito con 5 anni di carcere. Dunque FN, Lega, centristi e centrini vari e migliaia di gruppi ultra-cattolici, stanno cavalcando la linea anti-gay che, insieme a quella anti-immigrati, costituirà il cavallo di battaglia per le prossime campagne elettorali. Un fascismo che si rafforza e che, su questo tema, è assolutamente affine al comunismo sovietico vecchio e nuovo. Da destra a sinistra, infatti, la questione dell’omosessualità non ha mai avuto vita facile e non l’avrà: in tempi incerti come i nostri, nei quali la gente è sempre più terrorizzata dal futuro, trovare dei capri espiatori è sempre necessario e nessun partito si riserverà di farlo se lo riterrà necessario ai fini elettorali. 

sabato 29 novembre 2014

ALLARME: siglato a Roma accordo per utilizzo DRONI MILITARI per repressione interna.


Dalle guerre in Afghanistan e Libia alla vigilanza di piazze, cortei, manifestazioni e azioni di lotta contro le politiche di austerity del governo italiano. I “Predator” dell’Aeronautica militare, dopo essere stati schierati nei principali scacchieri di guerra mediorientali e africani saranno messi a disposizione delle forze di Polizia e dei Carabinieri per interventi d’ordine pubblico e vigilanza del territorio. Nei giorni scorsi è stato firmato a Roma un accordo che prevede il “concorso con i velivoli senza pilota Predator ad attività istituzionali della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri”, riferisce il Comando dell’Aeronautica italiana. Il protocollo d’intesa, mai discusso in sede parlamentare, è stato siglato dal capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica gen. Pasquale Preziosa, dal Capo della Polizia Alessandro Pansa e dal Comandante Generale dei Carabinieri, gen. Leonardo Gallitelli.
L’uso dei “Predator” in funzione di controllo interno rappresenta l’ennesimo salto di qualità nellagestione “militare” dell’ordine pubblico, in linea con le più recenti elaborazioni strategiche in ambito Nato (le cosiddette Urban Operations) che propongono l’intervento in future operazioni urbane anti-sommossa di reparti super-specializzati e super-armati di professionisti formatisi nelle operazioni di “guerra asimmetrica” in Iraq e Afghanistan. I velivoli a pilotaggio remoto che l’Aeronautica metterà a disposizione di Polizia e Carabinieri saranno gli RQ-1A e RQ-9B in possesso del 32° Stormo con sede ad Amendola (Foggia). La versione più vecchia del “Predator” è lunga 8,2 metri, ha una larghezza alare di 14,8 m e può raggiungere una velocità di crociera di 135 km/h e un’altitudine di 7.800 metri. L’RQ-9B, noto anche come “Reaper”, è una versione più aggiornata e sofisticata del drone prodotto dall’holding statunitense “General Atomics”: ha una lunghezza di 11 metri, un’apertura alare di 20 e può volare a 440 Km/h e a 15.000 metri dal suolo.

 “Predator” hanno la capacità di rimanere in volo per lungo tempo (oltre 20 ore) nell’area di operazione, con possibilità di essere dirottati in qualsiasi momento verso nuovi obiettivi. I velivoli senza pilota vengono impiegati normalmente in missioni d’intelligence, sorveglianza e acquisizione dei target, grazie all’impiego di avanzati sistemi di scoperta elettro-ottici ed infrarosso, diurno e notturno, e di potenti radar per l’individuazione di obiettivi di superficie. In via secondaria i “Predator” sono impiegati dalle forze armate nell’ambito di operazioni di pattugliamento aeronavale, ricerca e soccorso. “Questi velivoli a pilotaggio remoto sono in grado di assolvere un’ampia gamma di compiti dimostrando elevate doti di flessibilità, versatilità ed efficacia”, spiega il Comando generale dell’Aeronautica militare.

“È possibile, ad esempio, rilevare la presenza di minacce quali ordigni esplosivi improvvisati che rappresentano il pericolo più insidioso e diffuso nei teatri operativi odierni. Possono inoltre essere effettuate missioni in ambienti operativi ostili, in presenza di contaminazione nucleare, biologica, chimica o radiologica, oppure acquisire dati ed informazioni relativi ad obiettivi di piccole e grandi dimensioni in zone potenzialmente oggetto di operazioni. Le caratteristiche di autonomia, velocità, persistenza e raggio d’azione, unite ai bassi costi di esercizio, rendono il Sistema uno degli strumenti migliori per il controllo dei confini, l’attività diretta all’antiterrorismo, il monitoraggio ambientale, il supporto alle forze di polizia, l’intervento in caso di calamità naturali e la sorveglianza del fenomeno dell’immigrazione clandestina”.

Nei mesi passati i “Preadator” del 32° Stormo di Amendola sono stati impiegati per ilpattugliamento del Mediterraneo centrale nell’ambito dell’operazione aeronavale “Mare Nostrum” condotta dalle forze armate per contenere il transito delle imbarcazioni di migranti e richiedenti asilo in fuga dal Nord Africa e il Medio oriente. Anche dopo il recente passaggio di consegne all’operazione Triton a guida Frontex, l’agenzia europea di contrasto all’immigrazione, i droni dell’Aeronautica continuano a volare nei cieli mediterranei con sortite fino ai confini meridionali della Libia con Ciad e Sudan. Anche in passato, i droni dell’Aeronautica militare erano stati impiegati in operazioni di “sicurezza interna” e controllo dell’ordine pubblico a favore della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri: ad esempio, durante il vertice intergovernativo Russia–Italia, tenutosi a Bari nel marzo 2007 o il G8 dell’Aquila del 2009. Con l’accordo dei giorni scorsi, l’Aeronautica militare entra a pieno diritto nella “prevenzione anti-crimine” in territorio italiano: i suoi droni grandi fratelli, potranno spiare liberamente comunità e singoli cittadini, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.
La prima batteria di “Predator” fu utilizzata dal 32° Stormo di Amendola dalla base di Tallil, in Iraq nel gennaio 2005, in supporto del contingente terrestre della missione “Antica Babilonia”. Nel maggio 2007 i droni furono trasferiti pure nella base di Herat, sede del Comando regionale interforze per le operazioni in Afghanistan (RC-West), dove hanno continuato ad operare ininterrottamente sino ad oggi. Nel corso delle operazioni belliche contro la Libia della primavera-estate 2011, i velivoli a pilotaggio remoto hanno avuto un ruolo guida per consentire i bombardamenti dell’Aeronautica italiana e dei partner della coalizione internazionale anti-Gheddafi. Lo scorso mese d’agosto, due “Predator” sono stati schierati a Gibuti, in Corno d’Africa, nell’ambito della missione antipirateria dell’Unione Europea “Atalanta” e a supporto delle forze governative somale in lotta contro le milizie di Al Shabab. A fine ottobre, altri due velivoli senza pilota dell’Aeronautica militare sono stati trasferiti nello scalo aereo di Kuwait City per operare a favore della coalizione internazionale anti-Isis in Iraq e Siria. Adesso è l’ora della guerra sul fonte interno.

Articolo di Antonio Mazzeo

QUANDO C'ERA SILVIO [FILM DOCUMENTARIO]




martedì 25 novembre 2014

Nazismo e Chiesa cattolica: trova le differenze!!

Queste sono alcune frasi pronunciate o scritte da persone legate al nazismo negli anni 30, di seguito alcune esternazioni di vescovi e monsignori cattolici: trovare le differenze...



1. "Le attività omosessuali di una non trascurabile parte della popolazione, costituiscono una seria minaccia per la gioventù. Tutto ciò richiede l'adozione di più incisive misure contro queste malattie nazionali". Heinrich Himmler, comandante delle SS. 

2. "L'omosessualità è soggetta a una rapida propagazione come una calamità ed esercita un'influenza rovinosa sui gruppi coinvolti». Paragrafo 175, codice penale della germania nazista contro l'omosessualità.

3. "Sono convinto che dall'omosessualità si può guarire". Carl Peter Vaernet, medico danese appartenente alle SS

4. "Le relazioni sessuali devono essere finalizzate al processo riproduttivo, essendo loro scopo la conservazione ed il prosieguo dell'esistenza del Volk [popolo], piuttosto che la realizzazione del piacere dell'individuo". Partito nazista


Ed ora alcune citazioni da famosi prelati:

“Nemmeno i cani fanno sesso fra due esemplari dello stesso sesso” -Alberto Suárez Inda, vescovo messicano

"Quella composta tra due persone dello stesso stesso,non si può mai considerare una famiglia, neppure minore o atipica. È unaaberrazione, una cosa orripilante, che va contro il progetto di Dio.L’amore vero, è intuizione, servizio, volontà, il tutto volto alla procreazione. Non so come potrebbero farlo due persone del medesimo sesso.L’omosessualità è un disordine, una devianza ed una patologia.L’omosessualità, quando sconfina poi in atti concreti e ripeto, aberranti, ci esclude dal regno dei cieli.L’omosessuale che dia impulso sfrenato ed incontinente alle sue passioni,va chiamato con il suo vero nome: peccatore, e ancora peccatore." - Odo Fusi Pecci, vescovo di Senigallia

"L'omosessualità è contro natura" - Joseph Ratzinger, ex Pontefice

"Sono disposto a scrivere col sangue che i gay sono dei pervertiti" - Gustaaf Joos, cardinale belga

"Dicendo sì ai Dico, diventa poi difficile motivare un no alla pedofilia e all'incesto" - Cardinal Bagnasco

Il ritorno dell'Anarchia

Articolo di: Filippo La Porta
FONTE: Left.it
Alcuni titoli recenti configurano un felice rilancio del pensiero anarchicoHomo comfort di Stefano Boni (Eleuthera), ritratto puntuale del nuovo tipo umano (e delle facoltà sensoriali che ha perso con il “progresso”), Cristiani e anarchici di Lucilio Santoni(Infinito), sulle molte analogie tra due filoni di pensiero radicali e spesso fraintesi (un diario morale che ha pagine di grande forza poetica) e Dall’economia all’euteléleia di Alessandro Pertosa (Edizioni per la decrescita felice, pref. di M.Pallante), in cui l’anarchia diventa «proposta culturale, spirituale e politica libertaria che invita il singolo io a rifiutarsi di esercitare un qualsiasi potere dispotico».
Soffermiamoci su quest’ultimo. Tutto comincia in Grecia nel V secolo quando Senofonte codifica l’oikonomia, intesa come spazio caratterizzato dal potere tirannico, da rapporti di dominio, a partire dalla famiglia e poi via via fino alla polis. L’intero pensiero occidentale non farà che rielaborare e riformulare il testo di Senofonte (perfino i padri della Chiesa) fino alle celebri pagine di Hegel sulla dialettica servo-padrone.
Ma a questo si contrappone un’altra corrente filosofica (minoritaria però agguerrita: Cusano, Duns Scoto, il monachesimo, e fino a Gramsci e a Illich…) che nega qualsiasi naturalità dell’oikonomia e intende invece costruire la eutéleia, uno spazio conviviale fatto di relazioni non-violente, fra uguali.
La riflessione di Pertosa, filosofo freelance 34enne, si avvale di uno stile logico-argomentativo serrato e di una conoscenza di prima mano delle opere filosofiche. Unisce rigore intellettuale e passione etica, concedendosi anche un piglio spavaldo con cui stronca in poche pagine Marx o Emanuele Severino (che pure considera un suo maestro). La sua proposta evita poi certo pedagogismo autoritario alla Latouche che assume la decrescita come obiettivo e non come mezzo per uscire dall’oikonomia.
Insomma, se l’essere umano ogni tanto desidera legittimamente il lusso, il gadget di moda (spesso sono belli!), la dissipazione, etc. (Woody Allen parlava di come garantirsi il «caviale quotidiano») non bisogna imporgli uno stile di vita ascetico-monastico, ma solo ricordargli l’utilità dell’inutile, il piacere di perdere tempo, la bellezza di tutto ciò che non si compra né si vende.

domenica 23 novembre 2014

AL ROGO: la Chiesa cattolica odia le donne!!

Tutto ciò si commenta da solo, buona lettura.

"Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via." Bibbia, Siracide IX, 10 

"I coniugi peccano non appena si abbandonano alla voluttà per cui, dopo, devono pregare: «Perdona, o Dio, la nostra colpa!»"
Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica

"Quanto maggiore il piacere, tanto più grave il peccato. Chi ama con troppo calore la moglie è un adultero!"
Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica


"Una madre, in quanto sposata, otterrà in cielo un posto inferiore a quello della figlia in quanto vergine."
Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica


"Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi." Sant'Agostino


"La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio." Sant'Agostino


"Adamo è stato condotto al peccato da Eva, non Eva da Adamo. È giusto, quindi, che la donna accolga come padrone chi ha indotto a peccare."
Sant'Ambrogio, padre della chiesa cristiana cattolica


"Non permetto alla donna di insegnare, né di comandare all’uomo, ma se ne stia silenziosa. Infatti Adamo fu plasmato per primo, poi Eva; e non fu sedotto Adamo prima, ma la donna essendo stata sedotta cadde nella trasgressione." San Paolo, Lettere a Timoteo


"Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea."
San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35


"Le donne siano soggette ai propri mariti come al signore, perché il marito è il capo della donna come Cristo è il capo della chiesa."
San Paolo, Lettera agli Efesini


"Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna." Papa Paolo VI°



"Se è un bene non toccare una donna, allora è un male toccarla: gli sposati vivono come le bestie, infatti nel coito con le donne gli uomini non si distinguono in nulla dai porci e dagli animali irragionevoli." San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica


"Quando vedi una donna pensa che sia un demonio, che sia una sorta di inferno." Papa Pio II°


"In ogni caso la donna serve solo alla propagazione della specie. Tuttavia la donna trascina in basso l’anima dell’uomo dalla sua sublime altezza, portando il suo corpo in una schiavitù più amara di qualsiasi altra." San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica

venerdì 21 novembre 2014

Boom violenza omofobica in Brasile: una denuncia all'ora!



È in preoccupante crescita la violenza contro gli omosessuali, in Brasile: si verifica un caso ogni ora, secondo dati divulgati dal quotidiano 'O Estado de S. Paulò basati su statistiche della segreteria dei Diritti umani della Presidenza della Repubblica. 
Negli ultimi quattro anni - rivelano le cifre - il numero di denunce legate a episodi di omofobia è aumentato del 460%.

Dati esplosi. Se nel 2011 vennero registrati 1.159 casi, da gennaio a ottobre di quest'anno già si contano 6.500 denunce riguardanti alcuna forma di preconcetto contro gay, lesbiche, travestiti e transessuali nel Paese sudamericano. In base allo studio, i giovani sono le principali vittime di atti di violenza (33% del totale delle denunce), che nel 26% dei casi avvengono nelle strade di grandi città. Ogni quattro episodi di omofobia in Brasile, inoltre, tre sono contro gay.

martedì 18 novembre 2014

GAY. RIBELLATEVI!

   
       Nel nostro paese non c’è ancora niente che si avvicini, anche solo lontanamente, ad una qualche forma di riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone LGBT. Da tempo molti di noi gay, lesbiche e trans pensiamo di poter vivere comunque tranquilli. “Non è come 20 anni fa!” continuiamo a ripeterci come un mantra, forse per auto-convincerci che possiamo sentirci più sicuri, forse perché ci siamo creati la nostra piccola nicchia nella quale possiamo esprimerci liberamente  o perché magari siamo emigrati dalle nostre bigotte città della provincia italiana e adesso viviamo a Bologna, Firenze, Milano o Torino. Non è cosi! Non possiamo stare sereni e tranquilli e anzi non dobbiamo esserlo. Infatti nella nostra Italia le persone omosessuali stanno subendo uno dei peggiori attacchi da quando negli anni ’60 eravamo considerati ancora dalla scienza come malati da curare.

   Il problema ha due nomi: fascismo e cattolicesimo. Dal 2008 c’è la crisi; aumenta la povertà e le difficoltà e i reazionari approfittano della debolezza della gente stremata per fomentare paure e trovare capri espiatori, riempiendo gli spazi politici lasciati vuoti da una sinistra inesistente. Il segretario della Lega Nord, cambiando volto al suo partito che prima si professava antifascista,  lavora ad un fronte comune di forze di estrema destra e le parole d’ordine che fanno da collante sono “no all’immigrazione” e “no ai matrimoni gay”. Badate bene che il consenso a tale “programma” sta salendo in maniera rapida e vertiginosa: è del 16 novembre scorso il sondaggio secondo il quale la fiducia che i cittadini italiani ripongono nel capo della Lega si attesterebbe al 30%, facendolo salire al secondo posto dopo Renzi. Più al centro, ma solo all’apparenza, c’è il carissimo ministro dell’Interno che, come sappiamo, ha dichiarato guerra ai sindaci, tra cui quello di Bologna, che hanno trascritto nei registri comunali le coppie omosessuali regolarmente sposate all’estero. Grazie ad una circolare di Alfano i prefetti le stanno annullando: un atto altamente simbolico di estrema violenza per negare la stessa esistenza delle persone LGBT. 

Video manifestazione 15.11.2014 davanti alla prefettura di Bologna

   Per non parlare dell’appoggio occulto di alcuni ambienti politici, Forza Nuova ad esempio, alle “sentinelle in piedi”: il gruppo ultra cattolico di estrema destra che organizza manifestazioni silenziose nelle piazze, stile militare, affermando di vegliare sul tentativo di “distruggere l’uomo e la civiltà” che sarebbe rappresentato dai matrimoni tra persone dello stesso sesso ritenendo che esista una sola “famiglia naturale fondata sull’unione di uomo e donna”. 

Video manifestazione sentinelle in piedi Bologna, 5.10.2014

   Tutto questo è caldeggiato, finanziato e appoggiato dalla Chiesa cattolica che, con le false sembianze di un papa moderno e progressista, è diventata il baluardo reazionario d’Europa e del mondo: è di ieri la notizia della scomunica di un prete brasiliano che appoggia gli omosessuali e di pochi giorni fa quella del tentativo della curia di Milano di schedare le scuole che offrono ai propri studenti percorsi formativi contro le discriminazioni seguita dal decalogo per difendersi dalle lezioni “gender” a scuola pubblicato da Famiglia Cristiana il 14 novembre, con tanto di regole e suggerimenti di azioni legali per impedire che in classe si parli bene di omosessualità. Eppure non siamo nella Russia di Putin dove le persone LGBT sono ridotte al silenzio per legge e dove pestaggi e atti di violenza sono all'ordine del giorno; o forse si? 

Video violenze omofobe in Russia

   Le cose non vanno meglio nel resto d’Europa: in Spagna il presidente Rajoy ha già trasformato l’aborto da diritto a“reato depenalizzato tuonando ovviamente anche contro i gay a difesa della famiglia tradizionale e in Francia il partito della signora Le Pen schizza nei sondaggi con un programma xenofobo e razzista seguita da Sarkozy che sta facendo campagna elettorale, in questi giorni, affermando che abrogherebbe la legge sui matrimoni gay.

    Ecco in che mondo viviamo, possiamo stare quindi sereni? Direi proprio di no!

  
   Da molto la nostra esistenza non veniva attaccata in questo modo: siamo al punto in cui o c’è una svolta decisa a favore di libertà e diritti oppure ci ritroveremo con i fascisti sotto casa che ci condanneranno al confino. È arrivata l’ora di lottare, di uscire dai nostri club e andare per le strade e nelle piazze una, dieci, cento volte, fino a quando non ci ascolteranno. Basta cazzeggiare, basta fregarsene pensando che tanto tutto sommato stiamo bene, basta lasciar fare ad altri le battaglie al nostro posto: è il momento di svegliarci, uscire di casa e fare tanto di quel casino stile arcobaleno che nessuno potrà più far finta di non vedere. Questo, perlomeno, è l’invito che faccio a me stesso e a tutte le persone gay, lesbiche, trans, eterosessuali e a tutti quelli che amano la libertà e vogliono vivere in un vero paese civile. 



   Ci vediamo in piazza!

   Valentino Paoloni 

domenica 16 novembre 2014

OMOFOBIA: 5 cose da far sapere a tutti! (VIDEO)

Cose da sapere sull'omofobia: quante aggressioni ogni anno in Italia e nel mondo? Lo sai cos'è un omocidio? Le cose che non sai sull'omofobia, spiegate dagli amici di Gay.TV  http://www.gay.tv




Essere GAY in Italia. Prof picchia alunno in classe perché omosessuale.

FONTE: GAY.IT

"Essere gay è una brutta malattia". E giù calci, pugni e perfino le mani alla gola. Se non fossero intervenuti alcuni ragazzi, forse staremmo raccontando una storia più tragica. È successo la settimana scorsa in una scuola del perugino dove un professore (non un compagno bulletto) ha aggredito un alunno gay di 14 anni.
Secondo quanto riporta il Giornale dell'Umbria, tutto è cominciato quando il professore, passando tra i banchi della sua classe, avrebbe iniziato a dire: "Essere gay è una brutta malattia", guardando insistentemente uno dei suoi alunni. Lo studente non risponde (forse perché non ha sentito) e il prof ripete la frase. A quel punto, secondo la ricostruzione, il ragazzo chiede se si stesse riferendo a lui e il docente risponde: "Certo che dico a te, è brutto essere gay. Tu ne sai qualcosa". "Certo, da quando conosco lei", sarebbe stata la risposta dello studente. 

La frase scatena l'ira del professore che non si limita a rimproverarlo, ma gli sferra prima due calci alle gambe, poi due pugni alla spalla e, infine, gli mette le mani al collo, rischiando di strangolarlo. "Professore lo lasci, non vede che lo sta strozzando?", è intervenuto il compagno di banco. "Non ti permettere mai più di prendermi in giro", esclama il docente lasciando la presa.
La voce si sparge per la scuola. Le prime voci parlano di un rimprovero, ma è lo stesso studente a spiegare che è stato picchiato in classe dal professore. Tornato a casa, il ragazzo sceglie di non raccontare l'accaduto. La sua andatura claudicante, però, insospettisce i genitori che insistono per sapere cosa sia successo. Alla fine cede e racconta tutto, in lacrime. I genitori lo portano al pronto soccorso dove gli viene riscontrato un grosso ematoma alla coscia. È minorenne, quindi scatta subito la segnalazione, ma sono la madre e il padre del ragazzo ad andare dalla polizia, subito dopo il referto, a denunciare l'accaduto. Il preside, giunto al commissariato, ha spiegato di voler procedere ad un'indagine interna prima di prendere provvedimenti. Intanto lo studente cambierà classe e orario, in modo da non potere incontrare quel docente violento e omofobo.

venerdì 14 novembre 2014

#semiannullinonvale DOCUMENTO MANIFESTAZIONE. BOLOGNA 15.11.2014

*** SEMIANNULLINONVALE***
Dallo scorso 15 settembre, grazie a una delibera del sindaco Virginio Merola, le coppie di gay e lesbiche bolognesi che hanno celebrato le loro nozze oltreconfine, in paesi più civili del nostro, dove i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono consentiti, possono trascrivere la loro unione nel registro di stato civile del nostro Comune. Quel giorno per noi è stato un giorno di festa: per le prime coppie che accedevano alla trascrizione, innanzitutto, perché avevano l'occasione di attenuare quella sensazione da esuli che inevitabilmente, poco o tanto, aveva guastato il giorno più bello della loro vita; ma facevamo festa anche per tutte le altre coppie, per le altre persone in genere, per tutto il Paese: perché i diritti fanno bene, ci migliorano, offrono a tutte e tutti una grande ricompensa.
Nelle settimane successive, il crescendo di diffide, avvertimenti, circolari, ordini perentori e aut aut che il Ministro Alfano, attraverso gli accondiscendenti prefetti, ha messo in campo per ostacolare prima, e annullare poi le trascrizioni, ci ha profondamente indignati. Questo uso "a manganello" delle norme e delle istituzioni, l'accanimento a voler rimettere fuori dalla porta ciò che appena si era affacciato sulla soglia, l'esibizione di un potere da aguzzini, gettato dall'alto come l'olio bollente dai bastioni nel Medioevo, sono gli ingredienti di uno spettacolo indecente. In un Paese civile nessun funzionario di Stato dovrebbe mai accarezzare l'idea di impugnare una penna per cancellare un diritto, una relazione, un'esistenza. È un atto ignobile, che vìola la dignità delle persone, infierendo su un'invisibilità giuridica che è una vera e propria maledizione in questo Paese, da cui ci ostiniamo a non volerci liberare.
Noi tutto questo non intendiamo subirlo.
Se ci annulla, Ministro Alfano, non vale: si nasconde dietro la poltrona, camuffa le sue battaglie da baciapile retrogrado con la ragione di Stato. È un gioco sporco il suo, Ministro, e noi lo vogliamo pubblicamente denunciare. In questa vicenda non c'è regola da far rispettare né ordine pubblico da preservare: c'è solo un Ministro arrogante e la sua lobby di porporati da accontentare.
Per questo sabato 15 novembre alle 15 terremo un presidio davanti alla Prefettura, fisicamente a Bologna ma idealmente davanti a tutte le prefetture contro cui combattiamo questa battaglia e che tutte assieme rappresentano il dicastero del Ministro degli Interni. Noi scendiamo in piazza proprio contro di lui e contro chi, come lui, sui diritti - su tutti i diritti - vuole ingranare la retromarcia. Contro i miopi che i diritti li violano perché nemmeno li vedono. Contro chi ci chiede ancora di aspettare, contro chi pensa che con poco ci possiamo accontentare.
Semiannullinovale è la mobilitazione a tutela del diritto delle persone LGBT ad essere riconosciute, nelle loro esistenze e nelle loro relazioni sociali. Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, eterosessuali scendono in piazza per ribadire l’irremovibilità della loro richiesta di diritti. Non esiste circolare ministeriale, atto prefettizio o commissario nominato ad hoc che possa indurre al silenzio questa mobilitazione.
Perché l'amore è un diritto di tutte e tutti, non è più tollerabile uno Stato che discrimina le relazioni, voltando le spalle a un pezzo di Paese. Viviamo nella palude di un'ortodossia strisciante, imposta perentoriamente contro ogni percorso democratico e soprattutto contro il progresso di cui questo Paese ha bisogno.
Perché sui diritti non si può tornare indietro: una volta definiti vanno garantiti. Non esiste progetto di vera evoluzione che richieda come prezzo il sacrificio dei diritti. Non esiste nelle formazioni sociali, nel riconoscimento dell'altro, nel lavoro, nella salute pubblica, nel welfare, nella scuola.
Perché ogni individuo, rispetto alla propria esistenza e nel rispetto delle vite altrui, deve avere piena libertà di scelta: l'autodeterminazione è un valore su cui non si tratta ed è il primo vero motore di ripresa in un Paese che annaspa nella polvere della crisi.
Perché l'amore tra le persone gay e lesbiche, le formazioni sociali a cui dà origine, devono ottenere riconoscimento. Subito. Ogni azione di governo, su scala locale e nazionale, deve contenere tra i presupposti questa consapevolezza. Chi oggi vuole annullare le trascrizioni non difende il rispetto di un comma ma mina alla radice questo principio.
Perché le promesse non bastano più, i rinvii sono un rituale avvilente, la fiducia un credito totalmente esaurito. Ora i diritti ce li veniamo a prendere: siamo pronti a rivendicarli in ogni sede, a far valere le nostre famiglie in qualsiasi contesto. Saremo nelle piazze e nei tribunali, negli uffici anagrafe e nelle scuole, nelle università e negli ospedali.
Arcigay “Il Cassero”

ArciLesbica Bologna
Agedo Bologna
Boga Sport
Indie Pride
Famiglie Arcobaleno
M.i.t. - Movimento Identità Transessuale
Uni Lgbtq
Plus
Komos - Coro gay bolognese
UAAR - Circolo di Bologna
Associazione Frame
Arcigay Pianeta Urano Verona
Arcigay nazionale
Arc Cagliari
Omphalos Arcigay Arcilesbica - Perugia 
Arcigay Movimento Pansessuale - Siena
Arcigay Gioconda - Reggio Emilia

Per aderire scrivere a: direttivo@cassero.it