Nel nostro
paese non c’è ancora niente che si avvicini, anche solo lontanamente, ad una
qualche forma di riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone LGBT. Da
tempo molti di noi gay, lesbiche e trans pensiamo di poter vivere comunque
tranquilli. “Non è come 20 anni fa!” continuiamo a ripeterci come un
mantra, forse per auto-convincerci che possiamo sentirci più sicuri, forse
perché ci siamo creati la nostra piccola nicchia nella quale possiamo
esprimerci liberamente o perché magari
siamo emigrati dalle nostre bigotte città della provincia italiana e adesso
viviamo a Bologna, Firenze, Milano o Torino. Non è cosi! Non possiamo stare
sereni e tranquilli e anzi non dobbiamo esserlo. Infatti nella nostra
Italia le persone omosessuali stanno subendo uno dei peggiori attacchi da
quando negli anni ’60 eravamo considerati ancora dalla scienza come malati da
curare.
Il problema ha due nomi: fascismo e
cattolicesimo. Dal 2008 c’è la crisi; aumenta la povertà e le difficoltà e
i reazionari approfittano della debolezza della gente stremata per fomentare
paure e trovare capri espiatori, riempiendo gli spazi politici lasciati vuoti
da una sinistra inesistente. Il segretario della Lega Nord, cambiando
volto al suo partito che prima si professava antifascista, lavora ad un fronte comune di forze di estrema
destra e le parole d’ordine che fanno da collante sono “no
all’immigrazione” e “no ai matrimoni gay”. Badate bene
che il consenso a tale “programma” sta salendo in maniera rapida e vertiginosa:
è del 16 novembre scorso il sondaggio secondo il quale la fiducia che i cittadini italiani ripongono nel capo della Lega si attesterebbe al 30%,
facendolo salire al secondo posto dopo Renzi. Più al centro, ma solo
all’apparenza, c’è il carissimo ministro dell’Interno che, come sappiamo, ha
dichiarato guerra ai sindaci, tra cui quello di Bologna, che hanno trascritto
nei registri comunali le coppie omosessuali regolarmente sposate all’estero.
Grazie ad una circolare di Alfano i prefetti le stanno annullando: un atto
altamente simbolico di estrema violenza per negare la stessa esistenza
delle persone LGBT.
Video manifestazione 15.11.2014 davanti alla prefettura
di Bologna
Per non parlare dell’appoggio occulto di alcuni ambienti
politici, Forza Nuova ad esempio, alle “sentinelle in piedi”:
il gruppo ultra cattolico di estrema destra che organizza manifestazioni
silenziose nelle piazze, stile militare, affermando di vegliare sul tentativo
di “distruggere l’uomo e la civiltà” che sarebbe rappresentato dai
matrimoni tra persone dello stesso sesso ritenendo che esista una sola “famiglia
naturale fondata sull’unione di uomo e donna”.
Video manifestazione
sentinelle in piedi Bologna, 5.10.2014
Tutto questo è caldeggiato, finanziato e
appoggiato dalla Chiesa cattolica che, con le false sembianze di un papa
moderno e progressista, è diventata il baluardo reazionario d’Europa e del
mondo: è di ieri la notizia della scomunica di un prete brasiliano che appoggia gli omosessuali e di pochi giorni fa quella del tentativo della curia di
Milano di schedare le scuole che offrono ai propri studenti percorsi formativi contro le discriminazioni seguita dal decalogo per difendersi dalle lezioni “gender” a scuola pubblicato da Famiglia
Cristiana il 14 novembre, con tanto di regole e suggerimenti di azioni
legali per impedire che in classe si parli bene di omosessualità. Eppure
non siamo nella Russia di Putin dove le persone LGBT sono ridotte al
silenzio per legge e dove pestaggi e atti di violenza sono all'ordine del
giorno; o forse si?
Video violenze omofobe in Russia
Le cose non vanno meglio nel resto d’Europa:
in Spagna il presidente Rajoy ha già trasformato l’aborto da diritto a“reato depenalizzato” tuonando ovviamente anche contro i gay a difesa della
famiglia tradizionale e in Francia il partito della signora Le Pen schizza nei
sondaggi con un programma xenofobo e razzista seguita da Sarkozy che sta
facendo campagna elettorale, in questi giorni, affermando che abrogherebbe la legge sui matrimoni gay.
Ecco in che mondo viviamo, possiamo stare quindi
sereni? Direi proprio di no!
Ci vediamo in piazza!
Valentino Paoloni
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