venerdì 5 dicembre 2014

JOBS ACT: per Natale in regalo sfruttamento e schiavitù.

  Dobbiamo ringraziare il nostro Presidente del Consiglio per il bellissimo regalo di Natale che ci ha fatto: il Jobs Act. Con un bel nome inglese, che rende il pacchetto ancora più accattivante, il caro Renzi ci fa trovare sotto l’albero un bel contratto a tempo indeterminato per tutti. Sì, perché adesso diventerà più vantaggioso per l’azienda assumere i giovani per sempre piuttosto che fare loro quei contrattini da tre o sei mesi tanto angoscianti! Che bello! Finalmente anche io potrò accedere ad un mutuo e comprarmi una capanna dove morire da vecchio quando non avrò la pensione e la capacità di pagarmi un affitto; che meraviglia!! Adesso posso anche andare a letto tranquillo certo del mio bel posto di lavoro fisso che mi aspetta l’indomani. Una figata insomma!!
  
Ma c’è di più. Il contratto dell’amico Renzi è addirittura a tutele crescenti: chi sa a quali meravigliose coperture potrò accedere tra due, tre o quattro anni. Non gli bastava regalarci un bell’indeterminato normale, il nostro Presidente è di sinistra ed è attento ai bisogni dei lavoratori e , infatti, oltre al posto fisso adesso avremo anche condizioni sempre migliori nel corso della nostra carriera. Meno male! Il mio datore di lavoro non potrà più licenziarmi e io potrò smettere di fargli da schiavo leccandogli il culo da mattina a sera, finalmente lavorerò normalmente le mie otto ore e non sarò più obbligato a farne dodici per paura che, scaduto il contratto, mi mandi a casa. Un bel sospiro di sollievo e posso cominciare a fare progetti con la mia compagna, sposarmi, figli, casa… 

    
Ma aspetta un attimo, siamo proprio sicuri che sia proprio vero? La risposta è no, non è cosi che stanno le cose. Il posto è si indeterminato ma di fisso c’è solo la precarietà che si estende non più fino al prossimo rinnovo ma per sempre. Nella riforma il rottamatore ha buttato nel cesso l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Com’è che lo chiama lui? “totem ideologico di altri tempi”. Sì, un totem che i nostri predecessori avevano conquistato col sangue e adesso, in barba alla storia, lui cancella con una fiducia chiesta ad un parlamento che, vorrei ricordare, è illegittimo! Non solo non potrò dormire tranquillo pensando al mio lavoro ma dovrò per sempre continuare a leccare il culo, a fare dodici ore, a chinare il capo per paura di essere licenziato e adesso possono farlo senza alcun motivo. E basta con la minchiata che per motivi discriminatori non si può buttar fuori un lavoratore perché a dimostrarlo tocca al poveraccio con i suoi soldi e non ci riuscirà mai per evidente carenza di mezzi “$”. Il lavoro diventa quindi per tutti sfruttamento e schiavitù, perché non può più essere chiamato “lavoro” se non si hanno tutele: provate voi a chiedere le ferie al vostro capo, ad ammalarvi di tumore o a restare incinta? Certo, sono ancora tutti diritti riconosciuti ma se l’azienda può buttarvi fuori in ogni momento il ricatto è bello che pronto e questi “diritti” si trasformano in anche meno di niente.


   Tutto questo poi è solo l’inizio. Arriveranno altre norme e lentamente ma inesorabilmente perderemo tutto quel poco si dignità che ci è rimasta. La sinistra di Renzi fa peggio della destra di Berlusconi, gli altri si tirano per i capelli a vicenda e i fascisti crescono a vista d’occhio. Buon Natale e mentre scartate i regali vi auguro di trovare dentro il pacchetto tanta forza di volontà per ribellarvi tutti perché l’unica soluzione è e sarà sempre solamente la rivoluzione!

V.P.

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