Il dominio e il controllo sono le due più grandi illusioni dell'uomo moderno. Noi crediamo di poter controllare tutto e di riuscire a dominare le cose che succedono. Niente di tutto ciò è vero! La smania di possesso che si è trasformata in una malattia globale collettiva ci ha resi famelici di mondo: stiamo divorando ogni cosa; consumiamo tutto, dalle merci feticcio fino ai nostri rapporti umani e perfino noi stessi; scaviamo ed estraiamo, produciamo e continuiamo a produrre cose inutili per la sola mania del possesso. Il bello è che tutti noi crediamo di controllare questo processo: ci basta non farci troppe domande e continuare a girare in questa giostra che non si ferma mai e va sempre più veloce. Ma adesso c'è questa "crisi", questo ritorcersi su se stessa della nostra società "perfetta", che non è altro che l'inizio di un processo che non finirà ma che porterà, speriamo, gli uomini a rendersi conto che il loro dominio non esiste più e, sopratutto, non è mai esistito. Quello che ci siamo dimenticati è forse quello che sapevano già i nostri antenati preistorici, quello che probabilmente possiamo raggiungere solo attraverso l'istinto, la consapevolezza, cioè, che noi esseri umani siamo parte della natura ed essa è parte di noi e dobbiamo vivere con essa e non su di essa. Abbiamo creduto che la nostra civiltà fosse la più evoluta e ci siamo dimenticati che gli uomini delle tribù riescono a capire l'universo senza bisogno di telescopi; ci siamo illusi che il nostro mondo fatto di solo mercato bastasse e invece abbiamo perso le capacità fondamentali per la sopravvivenza come saper coltivare la terra o allevare gli animali. L'impoverimento che stiamo subendo potrebbe farci riscoprire l'essenziale, potrebbe farci aprire gli occhi e finalmente lasciarci vedere il mondo per quello che è. Un mondo dove c'è tanta libertà che noi abbiamo venduto all'economia, un mondo dove c'è tanto per tutti e che noi abbiamo consumato talmente da lasciare popoli interi affamati, un mondo dove poter stare in pace senza confini e senza distinzioni: solo uomini e donne, cittadini della terra. Se questa crisi porterà gli uomini a risvegliarsi dal torpore, ad uscire dai loro loculi dalle città gabbie, allora potrà cominciare la vera rivoluzione dell'umanità; inizierà una nuova storia dove il vecchio verrà spazzato via lasciando spazio all'armonia che già è intorno a noi sapendola cogliere.
L'unica cosa che dobbiamo fare, ora, senza perdere tempo, è rinunciare all'illusione del nostro dominio, al nostro tentativo spasmodico di controllo delle cose e della vita e lasciarci invece trasportare da essa nella più completa libertà. Altrimenti il dominio e il controllo ci distruggeranno.
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