Come sappiamo a Battiato è stato revocato l'incarico di assessore al Turismo della Regione Sicilia dal presidente Crocetta per aver definito "troie" i parlamentari italiani. L'artista ha detto queste parole ad un incontro istituzionale nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles e subito si è levato lo sdegno di tutti i benpensanti del bel paese che si sono sentiti offesi dalle parole dell'assessore. La presidente della Camera Boldrini si è apprestata a definirlo volgare e addirittura ha lanciato l'accusa contro Battiato di oltraggio dicendo chiaramente che le critiche alla politica e alle istituzioni non devono mai superare quel limite. Bene, siamo di nuovo da
vanti al tentativo estremo della borghesia di pulirsi la faccia con le buone maniere e con quella che loro definiscono educazione scandalizzandosi se qualcuno alza ogni tanto un po' la voce dicendo cose che, oltretutto, non possono essere smentite essendo la verità! Come quando si è detto, durante la campagna elettorale, che Beppe Grillo con le sue urla non sarebbe andato molto lontano, che sapeva solo insultare e che non conosceva altro modo che quello dell'insulto per esprimere le sue idee che, ovviamente, secondo questi bene educati borghesi, sono niente altro che una protesta priva di contenuti. Ebbene le urla di Grillo e le presunte offese di Battiato sarebbero da censurare, da bandire dal dibattito, da spazzare via con decisione. Niente di più sbagliato e sopratutto niente di più inutile. Il presidente Crocette avrà potuto pure, sbagliando, cacciare Battiato ma quello che non potrà fare è far cambiare idea a milioni di italiani che, da molto prima che lo dicesse l'artista in questione, pensano che in parlamento siedano delle grasse troie pronte a tutto pur di mantenere i loro culi appoggiati su quelle sedie vellutate. Sono queste che vanno bandite, le troie appunto, e non si parla solo delle donne parlamentari e di quel tipo di prostituzione (che pure c'è nel parlamento!), ma dell'atteggiamento puttanesco con cui questi nominati leccano il culo ai loro padroni (segretari e capi di partito) pur di compiacerli per non restare mai esclusi dai giochi e non perdere, quindi, il loro bel posto. Questo processo di pulizia è già iniziato e non credo proprio che si fermerà.
Per quanto i benpensanti si sforzeranno di mantenere, a loro favore, il dibattito pubblico su temi inutili oscurando e condannando ogni vera voce di dissenso, il popolo stremato riuscirà comunque a vedere al di là della propaganda dei media. Ci siamo rotti i coglioni e vogliamo poterlo dire apertamente, senza vergogna e senza limiti; ci sentiamo oltraggiati dal Parlamento, dai Governi e dalle Istituzioni e vogliamo poter dire che sono delle puttane perché non sono loro che devono essere protetti da noi popolo ma saremmo noi a dover essere salvati da loro e dalla loro fame insaziabile di potere e di denaro. Quindi sì, Battiato ha detto la verità e per questo è stato cacciato: perché ha causato scandalo nelle testoline dei "per bene". E' tutta qui la chiave, la verità fa scandalo e va censurata! Questo è quello che è successo in questa vicenda infelice.
Per questo mi unisco all'appello di Fo e altri venti intellettuali che hanno scritto al presidente della Regione Sicilia per esprimere il loro rammarico per l'esclusione di Franco Battiato dalla sua Giunta. Cacciare lui è significato cacciare una persona che ha osato semplicemente dire la verità senza mezzi termini.
Viva Battiato!
Nessun commento:
Posta un commento