Il mio natale laico
Ho smesso di essere cattolico quando ho capito che per essere cristiano occorreva allontanarsi da quella istituzione, la Chiesa cattolica, che tutto fa meno diffondere il messaggio d’amore di Gesù. Mi sono convertito dal cattolicesimo al cristianesimo e mi sono piano, piano innamorato della laicità.
Come ci sono arrivato? Beh!, me lo insegna Gesù quando dice di dare a Cesare quel che è di Cesare, me lo insegna lui quando dice di amare la verità che è l’unica condizione che ci può rendere liberi e ci apre alla vera vita.
Il messaggio cristiano a mio avviso ci obbliga alla laicità dello Stato, ce lo chiede fortemente perché è l’unico modo per amare davvero il prossimo e per vivere in umiltà.
Quale più alta espressione dell’umiltà c’è se non il dubbio? E quale più alta espressione di superbia c’è se non pretendere di avere l’unica verità assoluta in tasca?
La chiesa cattolica ci vorrebbe tutti omologati ai suoi dogmi che ha costruito nei secoli per mantenere il suo potere illimitato facendo leva sulla paura e sulle emozioni delle masse desiderose di Dio mentre il messaggio d’amore di Gesù, secondo me, ci invita a lottare ogni giorno per la libertà di tutti, per la dignità di ogni nostro prossimo.
Chi si sente cristiano non è chiamato a convertire il mondo sotto una qualche bandiera ma deve, sempre a mio modesto avviso, amare la giustizia in ogni sua forma e ricercare senza sosta la verità.
La verità non potremo mai raggiungerla a pieno ma dobbiamo anelare ad essa usando la ragione, la nostra coscienza razionale che ci distingue dagli animali e ci fa donne e uomini. Se spegniamo i nostri cervelli e obbediamo al Papa, o a qualsiasi altro guru potente, rinunciamo ad essere uomini, uccidiamo la facoltà più alta che possediamo: la possibilità di PENSARE!.
È per questo che mi sono convinto che la verità più alta prima di tutto è il dubbio, e la libertà più pura è il pensiero razionale con il quale indaghiamo il mondo e cerchiamo le risposte senza l’impedimento di alcun dogma!
Con queste riflessioni interiori passo il mio natale diviso fra la gioia di stare con i miei familiari e la tristezza di vedere un enorme gregge di pecore che, tutte insieme, saltano lo steccato verso il Vaticano. Passo questi giorni vedendo pochissimo la televisione che non fa altro che parlare delle “perle di saggezza” del pontefice che mentre ricorda di essere poveri indossa le scarpe di Prada e vive in un castello e che mentre rammenda che la famiglia è composta da uomo e donna (e basta!) e la vita va difesa dal concepimento alla morte naturale si scorda delle migliaia di bambini stuprati dai preti e distrutti per sempre; si scorda dell’omertà stile mafioso che ha coperto e copre e coprirà gli stupratori preti spostandoli di diocesi in diocesi e proteggendoli da giuste pene civili.
Una marea di fedeli va a messa la notte di Natale e ascolta dal pulpito il prete che parla di moralità e non si accorge, non vede, dimentica, che quella istituzione che si fa garante della verità e della bontà nel mondo è la stessa istituzione che per secoli ha fatto più morti che la malaria e che oggi discrimina i divorziati, gli omosessuali, chi vuole scegliere come morire, chi sceglie di abortire, chi fa sesso prima del matrimonio, chi crede nella scienza e vorrebbe fare ricerca sulle staminali e via dicendo tutte quelle persone che cercano progresso e libertà!.
Per questo il mio natale è laico perché oggi più di sempre occorre ricordare alle donne e agli uomini che la laicità dello Stato = giustizia sociale = libertà per tutti =amore cristiano!
Grazie di aver letto, tanti auguri.
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