Adesso ho capito perché, mercoledì scorso, proprio mentre si consumava l’ira di Aldo Busi all’Isola dei Famosi contro gli omofobi e l’omofobia clericale e non,costatagli la radiazione dagli schermi Rai, un mio carissimo amico si sia messo a canticchiare una vecchia canzone-madre del film di Fassbinder “Querelle”. “Ogni uomo uccide ciò che ama”. Il desiderio sessuale e la sua frustrazione sono sempre stati due molle della finzione Un po’ come accade ai divorziati che scendono in piazza a difendere la famiglia o le mammane che contrastano pubblicamente l’aborto. Nelle parole - furiose - di Busi probabilmente vi erano altre verità che lo scrittore ha sottinteso ma non dette. Ad esempio che i peggiori detrattori dell’omosessualità; coloro che alzano i fendenti contro probabili norme di tutela per gli omosessuali, vestono doppie identità; l’una pubblica e l’altra privata una da rappresentare a favore dei propri sostenitori, l’altra da celare perhé in contrasto con la prima. Omosessuali che negano la loro omosessualità e se scoperti nudi sulla dolce nutella si affrantano cercando una misticità ciliciense.
Negli Stati Uniti - ma ci si dovrebbe provare da noi, almeno per la solitaria soddisfazione di Busi e di qualcun altro - il sito Ranker.com ha pubblicato una sfilza di nomi, acerrimi nemici delle cause lgbt. Questi dieci, eccellenti nomi, avrebbero (diciamo) potuto aver ragione sul loro livore omofobo se a loro volta non si fosse scoperto che si trattava di eccellenti omosessuali.
Omosessuali omofobi, il peggio che potesse rivelarsi agli occhi di chi ogni giorno cerca di mettere la sua vita e il suo tempo a favore dei diritti di tutti; che si batte per un riconoscimento globale della propria condizione. “Ogni uomo uccide ciò che ama”. Da noi si direbbe falsità, ignominia, vergogna. Il bello è che tra questi si annidano esemplari padri di famiglia, moralisti mestatori di odio, implacabili difensori della famiglia formata da un uomo e una donna, feroci negazionisti dell’adozione gay. Eccoli, per come il sito ce li presenta.
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All’apice della top ten, Troy King dello Stato di Alabama, figlio di un agente immobiliare. Convinto sostenitore della pena capitale, si è battuto contro i reati sessuali. Scalata la vetta politica, ha sostenuto, in campagna elettorale John McCain. Il repubblicano procuratore generale dell’Alabama ,convinto assertore della messa in fuorilegge dell’omosessualità e sostenitore in prima persona della proibizione e vendita di ogni oggetto sessuale, fu trovato tra le braccia di un altro ragazzo molto più giovane di lui, uno di quelli che nelle chat andava forte.
Al secondo posto Jim West, un repubblicano che si battè molto contro i diritti lgbt, tanto da proporre di escludere gay e lesbiche dalle scuole e dagli asili. Nel 2005, però, fu accusato di abusi sessuali da parte di alcuni ragazzi. L’ammissione di aver avuto rapporti omosessuali, consenzienti e con adulti, gli costò la carriera politica.
Richard Curtis, sposato, politico. Si battè con determinato ostracismo contro ogni forma di tutela per gli omosessuali. Fu scoperto a far sesso con altri uomini; lui prima negè, poi ammise persino di aver pagato mille dollari per far sesso con un escort, senza l’uso del preservativo.
Bruce Barclay, milionario uomo d’affari come gli altri, acerrimo nemico delle istanze lgbt. Durante una perquisizione in casa si scopri che filmava i suoi rapporti con altri uomini. Fu accusato di stupro e la sua carriera politica si fermò nell’aprile 2008.
Di Roy Ashburn ne abbiamo già parlato.
Larry Craig di Minneapolis fdu preso con le mani nel sacco in un aeroporto, mentre si “trastullava” nei bagni con un altro ragazzo. Peccato che l’uomo a cui stava dando le sue attenzioni sessuali fosse un poliziotto. Lo scandalo fu enorme.
Ed Schrok, senatore del Nebraska. Fu beccato da alcuni attivisti gay che pubblicariono sul loro blog telefonate piccanti di Ed con altri uomini. Lui prima negè decisamente sperando in una omonimia, poi di fronte all’evidenza si arrese.
Robert Allen e Mark Folley sono altri due che trovate nel sito citato sopra.
Chiudiamo con Ted Haggard, un pastore che non si divertiva solamente con i propri prostituti, ma al posto del danaro pare li compensasse con metanfetamina cristal. Sex and drogs!
da: http://www.queerblog.it/post/7523/se-busi-parla-di-omofobia-in-america-qualcuno-li-mette-online
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